recensioni dischi
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ZUTH!  "La cosmonautica"
   (2019 )

Ci è voluto quasi un lustro al collettivo marchigiano degli Zuth! per continuare il discorso degli inediti intrapreso da “Oceano”, che fu un album decisamente molto meno rock rispetto al nuovo “La Cosmonautica”. Affascinati dalla storia di Yuri Gagarin, le 12 tracce dell’opera provano a ricreare le sensazioni provate dal famoso cosmonauta, in quanto ci si accorge che le ideazioni sonore presenti sono finalizzate a sopraffare la mente di chi ascolta, per farlo fluttuare in poliedrica immaginazione. Ronzano sùbito nell’etere aspre chitarre nell’iniziale titletrack, che volteggia in strali grintosi colmi di pathos, mentre la scelta caduta sul singolo “Eroticaerobica” rientra nei parametri azzeccati di leggerezza e godibilità vagamente bohemien, ritmato da riff-etti funky sottotraccia. “Bataclan lunapark” viaggia dritta con scioltezza, elasticità e simpatia strisciante. Non c’è dubbio che il combo di Civitanova contempli motivetti all’apparenza spensierati ma, con l'“Effetto Rembrandt” che arriva, ci si accorge che le notevoli difficoltà vissute negli ultimi anni dal grande pittore ispirativo, non sono altro che quelle che vigono nella nostra epoca. A seguire, i ragazzi ci regalano una perlina come “La salle des Etoile”: fraseggi riverberati, compattezza assemblativa e volteggi vocali filo nouvelle-vague che impreziosiscono alquanto “la sala delle stelle”. Invece, l’ospitata di Georgeanne Kalwait, in “L’inganno”, regala (guarda caso!) pennellate di fine scrittura indie-pop con rigagnoli persino energici e, se non vi basta ancora, gustatela anche in acoustic-version in coda all’album. Invece, l’eclettica melodia stellare di “La vita violenta” regala l’imbeccata ai D.J.’s per un perfetto mixaggio con “Run” dei Snow Patrol . E quanto è stravagante “Un’altra New York” non si sa! Intro di chitarra orientaleggiante e clima sospensivo prima, e poi largo alla fantasia deflagrante degli Zuth!. Sono appena al secondo disco, e gli “Universi futuri”, non solo campeggiano nel titolo dell’ultima traccia ma sono, parallelamente, quelli che gli si apriranno quanto prima se i ragazzi preserveranno smalto e fantasia. (Max Casali)