recensioni dischi
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BULLRING  "Break down the gate"
   (2019 )

I Bullring nascono dall’incontro tra Remo Ferrari e due membri dei Big Ones, una delle più importanti tribute band italiane degli Aerosmith, ovvero Dave Pola e Luca Ferraresi. Il territorio nel quale si muove il trio, nell’album di debutto intitolato “Break Down The Gate”, è quello di un hard rock dal taglio piuttosto moderno e mai eccessivamente ancorato alla tradizione, che guarda ai Black Stone Cherry e ai Black Label Society, e che cerca soluzioni tendenzialmente più rapide rispetto ai canoni del genere, privilegiando la velocità d’esecuzione agli esercizi di stile. Non a caso, in più di un passaggio si ha la sensazione di ascoltare un disco dall’approccio quasi punk, specialmente in episodi come “Dirty Paradise”. Se “Break Down The Gate” mette in luce la notevole perizia tecnica del trio, va anche sottolineato come i momenti più ispirati siano stipati nella prima parte (“Are You Shining?”, “You’re Just What You’re Fighting For”, “My Darkest Shadow” e “Violet’s Song”), mentre più avanti capita di incontrare qualche brano non egualmente a fuoco o semplice riempitivo, che rende un po’ meno fluido l’incedere del disco. A tenere alta l’asticella nella seconda metà ci sono comunque “Fear Killing Anthem” e “Jackhammer”, arricchendo ulteriormente un lavoro la cui bontà è fuori discussione, ma che avrebbe potuto essere snellito a tratti. “Break Down The Gate” resta, comunque, un punto di partenza importante per una band la cui estetica appare già molto ben definita. (Piergiuseppe Lippolis)