recensioni dischi
   torna all'elenco


LA GIOSTRA  "La Giostra"
   (2019 )

La Giostra è il moniker di Giuseppe Capparelli, cantautore calabrese che da poco ha debuttato con un album omonimo. Il lavoro, quasi ultimato nel 2017, si era interrotto per la prematura scomparsa del produttore, Piergiorgio Faraglia, e a Capparelli è occorso del tempo per tornare sul lavoro già fatto e completarlo, prima di darlo alle stampe. È nato così “La Giostra”, un album di stampo fondamentalmente cantautoriale, che vive di atmosfere diverse, ora introspettive e dilatate, ora più elettriche, che esaurisce la sua corsa in poco meno di mezz’ora e ammicca alla tradizione, ma senza rinunciare a introdurre elementi di modernità. Pensato come un viaggio attraverso diverse tematiche esistenziali, l’album si apre con la degregoriana “Valzer”, intima e scarna, e prosegue con “Bologna”, un pezzo d’amore per la città emiliana nella quale l’autore ha vissuto che si schiude nel finale in una coda sintetica riuscitissima. “Presupposto” divaga in maniera più netta verso il rock, mentre “Primi Sbarchi… (…Sulle Coste Dell’Alto Jonio Cosentino)” si perde in un’atmosfera un po’ sospesa fra epica e storia, diventando di fatto uno dei passaggi più belli e sentiti del lotto. A metà si colloca “Hash”, che deflagra dopo aver cantato l’odi et amo per ciò che ci crea dipendenza, poi la breve “La Nebbia” passa in rassegna ricordi d’infanzia con un arrangiamento ancora un po’ elettrico. Sul finale, “La Vita E La Morte” si presenta più rarefatta e cerca soluzioni più morbide ed eleganti, come “Mare”, dall’andamento sinuoso che idealmente rappresenta il movimento incessante del mare, e una deliziosa titletrack che rappresenta la mente e che si poggia su chitarre elettriche ispiratissime. “La Giostra” è un’opera prima autentica e ispirata, che convince per tutta la sua durata e non va mai in affanno. (Piergiuseppe Lippolis)