recensioni dischi
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PET SHOP BOYS  "Concrete"
   (2006 )

Aspettare 20 anni di carriera per il primo live ci può stare, specie se si è paladini di un genere che poco si adatta alla riproduzione dal vivo. I Pet Shop Boys ci arrivano ad un momento cruciale della loro carriera, ormai lontana dalle classifiche come ai vecchi tempi, ma sempre seguita da chi li ha amati a prescindere da "Top of the Pops" e da chi ha cercato, specie negli USA, di dirottarli verso il genere-ghetto della "gay music". E il loro disinteresse per la facilità viene dimostrato dalla track-list, che gira attorno a molti dei loro hits per riproporre brani quasi sconosciuti ai non addetti ai (loro) lavori: l'elenco delle assenti è quasi incomprensibile, a partire da "Opportunities" per arrivare a "Suburbia", "Heart", "Go west", eccetera. E, anche dal loro ultimo album da studio, mancano i due singoli "I'm with stupid" e "Minimal". Allora? Allora ecco che i PSB si sono dati ai pezzi più orchestrabili (non per niente è l'orchestra della BBC ad accompagnarli: citofonare "Dreaming of the queen" o "Numb"), o cose estratte dai loro lavori teatrali ("Friendly fire" o "After fire"). C'è la guest star Robbie Williams a cantare "Jealousy", e c'è tutta la voglia di fare un vero album, e non un solito greatest hits per tenere caldo il mercato in attesa di altro. Saranno scontenti gli ascoltatori frivoli, esultano gli amanti del genere. (Enrico Faggiano)