recensioni dischi
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JOHN TILBURY  "The tiger's mind"
   (2020 )

John Tilbury è un pianista britannico, considerato fra i maggiori interpreti della musica di Morton Feldman, John Cage, Christian Wollf e Howard Skempton, oltre che protagonista con gli storici collettivi di improvvisazione AMM e Scratch Orchestra. L’artista inglese è tornato, nell’autunno del 2019, con un album intitolato “The Tiger’s Mind”, uscito per Cubus Records e registrato in presa diretta durante una performance nella cattedrale di Berna, in Svizzera. Pensato per essere una vera e propria fonte di ispirazione per qualsiasi musicista si approcci al mondo dell’improvvisazione, “The Tiger’s Mind” è un percorso idealmente diviso in due parti e i cinquantasette minuti di questo live rappresentano la seconda di esse, quella notturna. La performance si apre con suoni morbidi e una sensazione di quiete apparente, parzialmente spezzata dai rintocchi che si susseguono poco oltre il decimo minuto, all’insegna di un minimalismo che diventa anche pathos crescente. La tensione sembra stemperarsi col passare dei minuti, quando quel senso di lentezza diventa immersione nel cuore della notte, e, così, anche le increspature che si stagliano a metà percorso diventano solo un morbido cullare. Il percorso appare speculare nella seconda metà: a minacciare un’atmosfera rarefatta e distesa arriva solamente qualche timida pulsazione, dopo oltre tre quarti d’ora, e quindi anche l’atterraggio può essere morbido, fino al risveglio. “The Tiger’s Mind” ci racconta ancora del grande talento di John Tilbury, ma l’ascolto digitale limita in parte l’esperienza complessiva. (Piergiuseppe Lippolis)