recensioni dischi
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EGIDIO MAGGIO  "One for all, all for one"
   (2020 )

Il virtuoso chitarrista Egidio Maggio pubblica “One for all, all for one”, dove la sua chitarra elettrica è la protagonista dei nove brani strumentali, accompagnato dalla band che vede Felice Di Turri alla batteria, Giovanni Zaccaria al basso ed Angelo Nigra alle tastiere. Ospite per “In the night” Domenico Longo al violoncello. I pezzi sono abbastanza lunghi e strutturati con diverse variazioni di atmosfera, prediligendo ritmi veloci e rapidissime scale di difficile esecuzione. Anche la band sa stare dietro alle acrobazie di Egidio, specie il basso, come si sente nella titletrack. C’è predilezione come gusto per il sound del prog metal, ad esempio in “Taras”, ma qua e là ci sono variazioni armoniche generalmente più tipiche della fusion. In “Tiz”, l’elettrica di Maggio è sorretta inizialmente da arpeggi acustici, per poi crescere come un lento emozionale. Il suo gusto ricorda un po’ quello di un altro asso della chitarra, Matteo Brigo, ma Egidio indugia meno sugli armonici. “Illegal” è un percorso tra tempi dispari e suoni staccati della tastiera che giocano ad andare fuori metro, e soprattutto verso la fine la situazione si fa surreale. Inafferrabile e sospesa l’aria quasi jazz di “Creo”, ma con “Rock on” si ritorna ad un riff pesante ma semplice, pentatonico e alla portata di tutte le orecchie. Nei primi 4 minuti di “My land” l’elettrica tace, in favore di un clima da soundtrack, tra percussioni ed archi di tastiera. A metà brano la chitarra si riaccende e l’umore prende la direzione dell’epico. Come epilogo di questa narrazione astratta, il minuto e mezzo di “Simba” ci congeda con arpeggi acustici. Un lavoro per gli amanti della chitarra elettrica solista, e della musica strumentale in genere. (Gilberto Ongaro)