recensioni dischi
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DETTO FERRANTE ANGUISSOLA  "A occhi aperti"
   (2020 )

Immagina una sera di trovarti in un ristorante o una sagra tra il piacentino e il cremonese alla ricerca di sapori antichi, e imbatterti in un maturo signore dalla barba bianca che, imbracciata la chitarra, inizia a cantare, regalandoti una serata indimenticabile.

Scoprirai, poi, che il maturo signore con la barba bianca non era Babbo Natale ma Ferrante Anguissola. Ex autostoppista (uno dei primi d’Europa), proveniente da una famiglia di artisti, che ardendo ancora oggi nel fuoco sacro della poesia e della canzone, ha appena pubblicato un disco: "A occhi aperti".

Otto canzoni che ti catapultano nel passato, un po' come ritrovare uno scatolone abbandonato in cantina con i dischi di un parente. Canzoni semplici, dall'approccio quasi naif, ma garbate, che ti ricordano quelle che sentivi da bambino in autostrada mentre andavi al mare. Piccole storie che toccano i grandi temi che sono forse più attuali ora che mai.

Qui si parla di intolleranza, paura del diverso, incomunicabilità, amori trovati e perduti, ma anche truffe, disguidi ferroviari, grandi utopie e punizioni divine. Molto presente nei brani di Detto Ferrante Anguissola l'influsso del grande maestro Fabrizio De André e del teatro canzone di Giorgio Gaber, sia nel modo di comporre i versi che negli arrangiamenti molto curati.

Come dicevamo, dentro ogni canzone c'è una piccola storia, un racconto che sa dove vuole arrivare. Si va dalla profetica "Neve nera", con gli stacchi alla P.F.M. e l'andamento in levare, alla metafora sull'intolleranza "Il dromedario e il cammello", tratto da un racconto di Gianni Rodari, ai "Ma se? Ma se?" della riflessione sul sistema da cambiare de "Il Grande prato verde", all'immagine delle valigie di Gucci e quelle di cartone insieme sulla banchina della stazione di ”Piccola Storia Ferroviaria”, che ci porta a una sorta di sospensione delle vite personali per abbracciare una visione dell’umanità più ampia e comprensiva.

Insomma, Ferrante di cose da raccontare ne ha tante, collezionate in una vita ricca di esperienze e con le antenne sempre alzate, pronte a catturare impressioni e suggestioni.

…E allora in alto i calici di Gutturnio per Detto Ferrante Anguissola. Canta ancora per noi. (Lorenzo Montefreddo)