recensioni dischi
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DASPO  "Samenreis"
   (2020 )

Daspo è un progetto musicale nato dalla collaborazione di due musicisti sperimentali napoletani, Davide Palmientiero e Giuseppe Pisano. L’idea alla base è un po' fuori dal sentire comune. Sentire nel senso di ascoltare. E’ l’idea tipica appartenente agli ambienti netaudio, quelli delle releases di musica elettronica sperimentale rilasciate esclusivamente su web, tramite le licenze creative commons. Le releases sono opera di netlabels che nei primi anni ‘10 del 2000 hanno iniziato a muovere i primi passi sul web. E dall’essere un fenomeno di nicchia si sono poi evolute fino ad incuriosire un pubblico sempre più vasto. Il proporre sonorità fuori dal comune vuol dire realizzare brani provvisti o non provvisti di beat ritmico, ed ivi viene associato un profluvio di suoni, campionamenti, modifiche ed elaborazioni elettroniche trattate con delay e reverberi. Si tratta di brani che non hanno una connotazione tipica ma si compongono solo di una gamma minimale di suoni, spesso ricavati da piccoli ed accidentali difetti audio; poi ripresi, editati, campionati e/o elaborati per essere utilizzati in un contesto per lo più elettro-ambient. Spesso i musicisti sono anche fonici o producer che sanno come ottenere i risultati artisticamente espressivi. I Daspo si rifanno a questo modo di intendere la music production. La loro release di cinque brani, “Samenreis” (appena uscita per Setola Di Maiale Records), avrebbe potuto destare l’interesse anche di netlabels tematiche, come la modenese Zymogen.net. E sono i medesmi artisti a dichiarare che il loro EP è intriso di qualità perfettamente artificiali, a volte distopiche, che offrono la composizione di spazi di ascolto virtuali, finemente dettagliati e iper-digitali. Suoni ispirati e prodotti nel corso di una ricerca condotta in Italia e nei Paesi Bassi, circa il rapporto tra suono, ambiente e partecipazione. Il titolo dell’album si richiama ad alcuni viaggi in treno effettuati della coppia di musicisti, durante il loro soggiorno nei Paesi Bassi. Da ciò il titolo samen = insieme, reis = viaggio. Con brani come “Overvecht” e “Lorenzwagen” si comprende cosa i musicisti vogliano intendere con i loro scenari immaginati, nell’esplorazione del mondo dell'improvvisazione minimale del do-it-yourself, nel quale, con le loro sonorizzazioni, rientrano anche gli altri tre brani “Hollandsch Rading”, “Oudegracht” ed il più interessante “Schiphol”. Orbene, anche nelle rappresentazioni live del loro progetto, attraverso l'improvvisazione, si producono suoni e sonorità ed aspetti microstrutturali musicali. E i Daspo addivengono alla loro dialettica sonora attraverso tutto ciò ed anche con l’ausilio del video artist olandese Jaromir Mulders. E l’attività di quest’ultimo programmatore – compositore – designer consiste nel creare sistemi a loro volta produttivi di suoni, basandosi sull'input visivo, servendosi di algoritmi dalla natura ed elaborando i medesimi fino a produrre forme o trame. Insomma il mondo dei Daspo è quello dei progetti elettro-sperimentali ascrivibili agli ambienti netaudio, con tutte le sue releases, rappresentazioni live, sonorizzazioni video grafiche. Tutte Iconiche. Tutte fascinosamente ipnotiche. (Vito Pagliarulo)