recensioni dischi
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ALANIS MORISSETTE  "Jagged little pill"
   (1995 )

Avere 20 anni negli anni '90. Trasferirsi dal Canada a Los Angeles in cerca di fortuna. Stabilire ciò che si vuole, avere dei conti in sospeso con gli ex, fuggire dall'oppressione della religione, saper cogliere il meglio della vita, vivere l'amore. E questo è niente. Sono solo alcuni degli argomenti trattati in 'Jagged Little Pill', scritto da un'Alanis Morissette appena ventenne che, per la prima volta, tira fuori la sua voce e racconta la sue verità. Questa è la sensazione che dà l'album: liberazione, essere in grado per la prima volta di esprimere ciò che si è sempre tenuto dentro e non si ha mai avuto l'opportunità di esternare. E quando lo si fa per la prima volta lo si fa gridando, mostrando tutta l'energia, la vitalità, la rabbia e la tristezza che esplodono dentro. Chitarre graffianti accompagnano la voce di Alanis nella maggior parte delle canzoni, la musica è basilare, da garage band, non studiata in particolar modo, ma come i testi va dritta al punto. L'andare dritto al punto è la caratteristica di quest'album, Alanis dice ciò che pensa senza mezzi termini, senza sottointendimenti, con domande ed affermazioni dirette, che spesso sconvolgono e lasciano pietrificati, va dritta al punto e colpisce in pieno l'ascoltatore. I testi non sono inni preconfezionati di ribellione adatti a teens in cerca di un nuovo idolo che inveisca contro il sistema, ma sono gocce di verità e d'emozione, non diluita ma pura, che hanno portato una ventata d'aria fresca nella vita di 30 milioni di persone. (Alessio Giordano - alanismorissette.it)