recensioni dischi
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BRICKLANE  "California maki"
   (2020 )

In ballo da oltre un decennio, il collettivo genoano dei Bricklane, dopo un vissuto a proporre british-covers ed un paio di e.p. alle spalle, tornano in scena col debut-album “California maki”, decretando cosi i primi otto pezzi scritti con l’idioma nostrano, palesando l’evidente desiderio di recapitare messaggi ed ideologie giovanili con maggior comprensibilità . A svelare i contenuti dell’opera ci pensa “Cattolica”: un’ ouverture centrata per brio e spensieratezza, in bilico tra il Liga di “Happy hour” e “50 special” del Cesarone nazionale. Chissà, se i loro compaesani gli perdoneranno la dedica per una spiaggia non ligure. In coda al brano si segnala il feat. del rapper Pernazza, che ritroveremo più avanti nella molleggiata “Le nevrosi di Virginia”, strizzando l’occhiolino a Lo Stato Sociale. Fresca e leggiadra, “Il terzino di Gavardo” si gioca la carta del catchy, sbancando il tavolo del gradimento con signorili pennate à là Monochrome Set. Nonostante con i Bricklane non si bussi ad una “Porta nuova”, però (gira e rigira) ti appiccicano motivetti a presa rapida, come abili muratori dell’it-pop. Eh, beh!.. “Intorno ai 30” non si pensa più a cantare in inglese per sognare una svolta in terra d’Albione ma si tende a parlare del mondo che li circonda con l’immediatezza della lingua madre. Invece, effetto di nostalgici amarcord, traspaiono nel sound e nelle immagini di “L’amore ai tempi del muro”, mentre la dinoccolata “Le amiche della mia ragazza” alza l’asticella del frivolo accattivante, con andazzo che profuma di amori estivi passeggeri al sapore di cocco fresco. Al capolinea scendono colorando (minimalmente) i due minuti di “Un rivolo di sangue sul cuscino”, con tastierina e simil-ukulele a conferire aroma vintage. Tout court, “California maki” è un album infiocchettato con colori sgargianti e arrangiamenti tarati a puntino, ideati per riportarci sulle labbra il dileggio del sorriso smarrito nell’ansia di un mondo consumistico e materialista che vive col pallino dell’usa e getta e con l’illusorio benessere tecnologico. Quindi, contro il disagio odierno, una confezione di “California maki” è una manosanta: contiene otto pillole di buonumore e non ha controindicazioni. (Max Casali)