recensioni dischi
   torna all'elenco


ALANIS MORISSETTE  "Supposed former infatuation junkie "
   (1998 )

Immaginate di aver venduto 30 milioni di copie con il vostro cd d'esordio: siete la regina del rock duro e puro, milioni di persone seguono ogni vostro passo, vi idolatrano, avete fatto un tour lungo un anno e mezzo vedendo ogni sera migliaia di persone gridare a memoria i vostri testi, piangere per voi e manifestarvi come siete stati in grado di cambiare la loro vita. Ecco quello che è successo ad Alanis Morissette dopo l'uscita di 'Jagged Little Pill'. C'è chi considererebbe questo il sogno di una vita, chi venderebbe l'anima per raggiungere il suo status. E c'è chi, come Alanis, non sopporta la pressione a cui è sottoposta, inizia ad odiare i riflettori, a rifuggire il music business ed a pensare di uscirne definitivamente. Da questa situazione nasce 'Supposed Former Infatuation Junkie', un album che, come preannuncia il titolo, non è per niente semplice. 17 pezzi passionali, verbosi, non riconducibili ad un unico genere, ognuno unico nella sua complessità. In 'Junkie' manca del tutto la linearità e la struttura: la maggior parte delle canzoni non ha uno schema standard, i versi ed il ritornello si fondono o vengono a mancare, le parole si sovrappongono, si spezzano, si distorcono, vengono prolungate come lamenti o scomposte e bisbigliate. Le canzoni appartengono a generi completamente diversi tra loro: si passa dalle ballate melodiche e struggenti ('That I Would Be Good') a pezzi rock fatti con l'accetta ('Baba', 'Joining You'), da brani piano voce e violino ('Your Congratulations') a canzoni di atmosfera ('The Couch', 'One'), senza farsi mancare influenze indiane e misticismo, pezzi più allegri ('So Pure'), e pezzi più orecchiabili ('Thank U'), passando per lettere mai spedite messe in musica ('Unsent') e sguardi al suo passato ('UR'). I temi affrontati sono i più disparati: relazioni interpersonali, interconnessione, misticismo, assunzione di responasbilità, intenzioni di suicidio, analisi psicologiche ed autocritica, che, assieme alla disomogeneità musicale fanno di 'Supposed Former Infatuation Junkie' un album complesso, intimo, il cui senso va ricercato su più strati. Alanis ha fato una scelta: non ha seguito il percorso in discesa che l'ha resa famosa, ma si è distaccata dall'imagine di icona del rock arrabbiato che le è stata data, e si è tuffata in una direzione completamente diversa, venendo meno (consapevolmente e deliberatamente) a tutte le aspettative che gravavano su di lei: si è messa a nudo di nuovo, ma non ha mostrato agli altri ciò che volevano vedere. Dove ci si aspettava rabbia e furore hanno trovato spazio intimismo e femminilità. (Alessio Giordano - alanismorissette.it)