recensioni dischi
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T.U.  "Rite"
   (2020 )

''Rite'', appena uscito per False Industries Records, è un progetto che porta alle orecchie qualcosa di diverso: le idee centrali dell'album affondano le loro radici nella musica classica contemporanea. Le composizioni elevano il suono facendolo diventare il protagonista. L'attenzione degli strumenti normali non attira quanto quella dei suoni non musicali. Le 6 tracce inquadrano un luogo e un tempo in cui si svolgono diverse azioni, con l'obiettivo principale di presentare i suoni nel modo più crudo e affascinante, sottolineando la curiosita’ del compositore. I suoni sono ipnotici e tormentati, a volte decadenti, nati dall’incontro di frammenti di registrazioni ambient, senza alcun fronzolo ritmico e armonico. T.U. e’ veramente in gamba, riesce a portarti ai piani alti, senza fare la rivoluzione. Ascoltate ''Thallophyta'', incubotica e ansiolitica, ma non si riesce a non ascoltare fino in fondo, con curiosita’. La traccia tre, ''For a Ritual'', e’ perfetta per un degno funerale. ''Imaginary landscape'' (divisa in due parti, forse tre, ma non tutte presenti nell’album) ti devasta di desolazione e nostalgia. Il giovane musicista, con studi classici alle spalle, sa il fatto suo e porta l’ascoltatore a un livello superiore, al di la’ del semplice ascoltare. Lo educa. (Matteo Preabianca)