recensioni dischi
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WELLWORN BANANA  "Anytime"
   (2020 )

“Anytime” è il primo lavoro solista di Ettore Pistolesi, già noto come Wellworn Banana nei Flying Vaginas e protagonista con diverse altre formazioni della scena ciociara. L’album è probabilmente l’approdo più naturale di un’evoluzione artistica e personale evidentemente ancora in pieno divenire: il sound si staglia nella zona grigia tra un indie (nell’accezione più classica del termine) rock piuttosto ruvido e un noise pop mai troppo banale, ma la mezz’ora di “Anytime” tradisce in realtà una proposta estremamente dinamica, all’interno della quale confluiscono generi e influenze diverse, mantenendo sempre voce e chitarra al centro del discorso. Il folk onirico e sospeso di “P.” introduce un lavoro che comincia a correre con la muscolare “Song One” e poi filtra, nel fuzz di “Grandmother”, anche i primi Ride. “Blast Off” vira in maniera più decisa verso lo shoegaze, in un profluvio di distorsioni, poi “Slow Time” concede una tregua, accompagnandoci in atmosfere malinconiche e rarefatte. I giri del motore aumentano ancora in “Rui Costa”, dedicata a O Maestro, uno dei calciatori più iconici a cavallo tra i due secoli, mentre nel finale l’atmosfera sembra leggermente incupirsi: le coordinate, in “I.S.” come in “Adele”, restano il noise pop e lo shoegaze, prima di “Yo La Song”, che già nel titolo suggerisce affinità con gli Yo La Tengo. Per Ettore Pistolesi si tratta di un debutto già molto solido, alla ricerca di sonorità non troppo praticate di questi tempi nello Stivale, e che testimonia, in senso lato, anche la bontà del suo personalissimo percorso artistico. (Piergiuseppe Lippolis)