recensioni dischi
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LAURA PAUSINI  "Io canto"
   (2006 )

Prima o poi doveva capitare, in un fine anno dove anche mr. Claudio Baglioni si è dato alla reinterpretazione di altrui successi, che anche Lauretta nostra volesse fare un viaggio nel tempo, e tornare all'adolescenza. Quando girava insieme al babbo per i pianobar e le piazze della Romagna, prendeva il microfono in mano quando il genitore e il suo socio andavano in pausa, e faceva quello che più le riusciva meglio: cantare. Con una voce che nulla aveva da invidiare a quella dei big che intepretava, tra "New York New York" e Whitney Houston, e compagnia canterina a seguito. Dopo i successi di "Resta in ascolto", il regalo della Lauretta ai suoi fans è questo "Io canto", dove già la copertina è un piccolo cadeaux (dai, quelle bocce quasi in trasparenza sono sue davvero, o è Photoshop?). Preso il titolo dall'omonima canzone di Cocciante, si spazia in tutta la musica italiana degli ultimi decenni, duettando - bene - con il Tiziano Ferro di "Non me lo so spiegare", salutando Pino Daniele, e andando invero a strapazzare una "Anima fragile" di Vasco che, insomma, non è esattamente la canzone più facile da cantare per la sua vocina cinguettante. Ci si prova, insomma, con risultati comunque di buona caratura, e in fondo per lei deve essere una grande soddisfazione, a 13 anni dall'esordio, sapere che tanti si sono sentiti lusingati di questo suo omaggio. In attesa di inediti, il modo migliore per uscire sul mercato con un prodotto che non fosse la solita trita, ritrita compilation. (Enrico Faggiano)