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TH/S /S SH/T  "///"
   (2020 )

Il biglietto da visita è già discretamente intrigante: la band porta il nome di Th/s /s Sh/t, il loro album di debutto per Upton Park si intitola semplicemente “///”.

I parigini Loïc L (digital manager dell’etichetta), Xavier L e Gilles D imbastiscono trentasei minuti di elettronica ammiccante a tutto l’indie di cui si ha bisogno, una specie di trompe-l-oeil tra Prodigy (la prodigiosa “Hemp”) e Justice che non disdegna escursioni nel prog d’antan à la Jean Michel Jarre (“Transition 1.3”).

Quasi interamente strumentale, fatta eccezione per pochi sample vocali, è concepito come un’unica traccia suddivisa in dieci movimenti di matrice sì techno, ma screziati da elementi di derivazione rock: l’uso della chitarra nell’opener “///” (con bello sviluppo pulsante à la Daft Punk), nella parte centrale di “Ecstasy”, nel finale di “Paraldehyde” e nella violenta esplosione di “Transition 1.4” (vicina a certe stordenti deflagrazioni dei Rammstein) li colloca nel grembo di una electro house edulcorata indurita a tratti da un’elettricità densa e fragorosa.

Lavoro pregevole che acquista forza e spessore proprio se assimilato nella sua integrità, “///” va goduto in blocco dall’inizio alla fine apprezzandone i preziosismi, le continue deviazioni, i piccoli trucchi, le finezze (poli)ritmiche, le sonorità sovraesposte, le molte trappole a sorpresa, l’insistita ricerca di una dimensione di confine tra mondi sempre più conciliabili. (Manuel Maverna)