recensioni dischi
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VELKHANOS  "The wrath"
   (2020 )

“The Wrath” è l’album di debutto dei Velkhanos, quintetto spagnolo capitanato da Miriam Ortiz e nato nel 2018. Il genere di riferimento della formazione è un metal situato al confine tra melodic death e black, trascinato e modellato sulla voce della frontwoman, capace di interpretare agilmente pressoché qualsiasi stile di canto, compreso il growl. L’album, che si esaurisce in poco più di tre quarti d’ora, comprende dieci brani che scorrono in maniera fluida, senza momenti d’affanno, delineando una proposta musicale che convince anche senza apparire particolarmente originale. La tecnica del quintetto emerge distintamente col passare dei minuti: le chitarre sviluppano riff granitici, ma sono preziose anche nella definizione di diversi elementi di contorno che impreziosiscono notevolmente il sound e che scoprono qualche sottile vena symphonic, mentre basso e batteria dettano i tempi. In generale, uno dei punti di forza di “The Wrath” è la sua capacità di spaziare da passaggi melodici a presa rapida, come “Dagon”, ad altri decisamente più ruvidi (“Moloch”), mentre la chiosa è ad effetto con “Capricho Árabe”, in una rivisitazione della celebre composizione di Francisco Tárrega. “The Wrath” è un album indubbiamente positivo, a maggior ragione se si tiene conto del fatto che siamo al cospetto di un esordio: il salto di qualità passa, probabilmente, per una maggiore personalizzazione delle sonorità, ma appare assolutamente alla portata. (Piergiuseppe Lippolis)