recensioni dischi
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HYPERION  "Into the maelstrom"
   (2020 )

A poco meno di tre anni di distanza dal debutto (“Dangerous Days”), sono tornati gli HyperioN, quintetto heavy metal bolognese attivo già dalla fine del 2015. Con “Into the Maelstrom”, nove brani per circa tre quarti d’ora di musica, la band riparte dalle proprie certezze e, in particolare, da quella formula rivelatasi già convincente in passato: un heavy metal piuttosto classico, che guarda ai maestri del genere come Iron Maiden e Judas Priest, ma che riesce a conservare sempre senza fatica un taglio personale. “Into the Maelstorm” sceglie un approccio diretto e si caratterizza per il continuo rincorrersi di riff rocciosissimi e assoli, assegnando, di fatto, alle chitarre un ruolo centrale, ma tutta la sezione ritmica si conferma in grado di rimanere in saldo equilibrio per l’intera la durata del disco. Nel complesso, “Into the Maelstorm” scorre in maniera fluida senza mai andare in affanno, e anche l’assenza di brani in grado di emergere distintamente e trascinare l’album non è un ostacolo alla sua fruizione. Qualcosa in più sembrano averla “Ninja Will Strike” e “The Maze of Polybius”, in un contesto dove comunque l’equilibrio regna incontrastato. “Into the Maelstorm”, dunque, si inserisce nel solco del lavoro precedente, continuando a interpretare con autorevolezza e discreta originalità il genere: il risultato finale è positivo e i fedeli del metal troveranno un prodotto da apprezzare senza difficoltà. (Piergiuseppe Lippolis)