recensioni dischi
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GEN ROSSO & GEN VERDE  "Come fuoco vivo"
   (1998 )

“Chi cerca la verità cerca Dio, che lo sappia o no”. Queste parole di Edith Stein hanno una valenza profonda in chi si interroga sul senso della vita e si prende cura della propria dimensione spirituale fortemente turbata in questi ultimi mesi di “isolamento” sociale. E’ bastato un essere organico di 100-150 nanometri di diametro per mettere in crisi tutte le certezze materiali dell’uomo. Rimanendo nel nostro ambito, si pensi ai concerti, agli spettacoli teatrali, alle serate tra amici in un pub o altri eventi di aggregazione. A quante occasioni di svago si è stati costretti a rinunciare per starsene trincerati in casa. Anche chi vive la propria fede come un momento di raccoglimento personale, aiuto e servizio nei confronti della comunità, condivisione delle problematiche sociali e quant’altro, ha dovuto fare i conti con delle limitazioni pesanti da sopportare. Ma la forza di reagire di fronte ai problemi ha fatto sì che l’uomo abbia saputo adeguarsi di fronte alle difficoltà ed affrontarle con determinazione. Restringendo il campo sul terreno personale della fede, la Chiesa ha sfruttato, come tutti gli altri, i mezzi della tecnologia dando al popolo cristiano l’opportunità di seguire le funzioni liturgiche e i vari momenti di preghiera in streaming sui social. E si è avuto modo di vedere che, dietro la preparazione di un evento di aggregazione, c’è una preparazione che non riguarda soltanto la cura delle letture ma la scelta dei canti da proporre ai fedeli; canti adeguati al momento che si intende vivere. La musica sacra non è solo fatta di canti gregoriani o opere sinfoniche che esaltano la solennità della preghiera, ma è anche fatta da generi musicali variegati e più alla portata della “gente comune”. Nell’immenso panorama musicale che anima e accompagna le celebrazioni religiose, un posto di rilievo è occupato dal gruppo “GEN” che si distingue in “Rosso” per quanto riguarda la sezione maschile e “Verde” per quella femminile. I “GEN” hanno contribuito a gettare le basi per l’animazione dei momenti di preghiera al punto che i loro canti sono tutt’ora parte integrante delle funzioni religiose. Autori di numerosi dischi e con eventi live soldout, un caposaldo della discografia “GEN” è un lavoro del 1998 che si intitola “Come Fuoco Vivo”, ed è un “concept” i cui brani sono concepiti per la “messa per coro e assemblea”. In questo disco si possono ritrovare le varie fasi della messa lungo tutto il suo svolgimento. “Vieni Qui Tra Noi” è il canto introduttivo che apre la celebrazione eucaristica, in cui piano e tamburello sostengono il coro. Dopo la preghiera di introduzione si avvia il momento penitenziale con “Kyrie Eleison”, cantata a cappella, per poi ringraziare Dio ed esaltarlo con il canto del “Gloria”. Siamo alla liturgia della Parola con il Salmo “Del Tuo Spirito Signore” e con il canto “Alleluia” che fa da introduzione al Vangelo. “Credo”, con piano e coro, è la professione di fede recitata anche dall’assemblea, ed è la via che apre alla liturgia eucaristica preceduta dall’offertorio (“Segni Del Tuo Amore”) e dal “Santo”. Si entra nel vivo dei riti di Comunione con “Mistero Della Fede”, “Amen”, con la preghiera cardine della vita del cristiano, il “Padre Nostro” e “Tuo E’ Il Regno”. La liturgia eucaristica procede con i canti di Comunione (“Agnello Di Dio”, “Seme Dell’Eternità”) e di ringraziamento dopo la Comunione (“Come Fuoco Vivo”, “Nel Tuo Silenzio”) per poi chiudere con “Pace Sia, Pace A Voi”. Quando si parla di fede e di tutto ciò che riguarda una dimensione spirituale, non ci sono vie di mezzo: o si crede o non si crede. Brani e opere di musica sacra affondano la loro ragione d’essere in quella innata convinzione che “Cantare significa pregare due volte” (per citare Sant’Agostino) e che la musica è uno dei mezzi a disposizione per dialogare con Dio. Gli autori di musica sacra hanno la consapevolezza che la loro arte è solo il tramite che conduce l’uomo a Dio: un tramite che passa attraverso altri uomini che se ne servono per pregare. Non si è alla ricerca di una fruibilità di massa e non è nemmeno questo lo scopo di questo genere di composizioni musicali, ma si è di fronte ad un genere che accomuna coloro che danno un peso rilevante alla dimensione spirituale rendendola elemento fondamentale per il proprio agire in questa esistenza terrena. (Angelo Torre)