recensioni dischi
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GAPPA  "Passeggeri"
   (2020 )

Il modenese Gaspare Palmieri, in arte Gappa, è cantautore e psichiatra, due mestieri apparentemente incompatibili tra loro, senza granché in comune. Invece il merito maggiore di questo artista è riuscire a fonderli perfettamente in questo progetto. Nove brani che raccontano in qualche modo la psiche dell’uomo di oggi, anche se spesso l’autore si addentra in temi più personali e intimi. Quindi grande importanza ai testi, profondi e universali, ma anche agli arrangiamenti, prevalentemente acustici ma con l’uso di strumenti desueti come il sarangi (strumento ad arco indiano), nella bella bossanova “Lucia”, uno dei pochi pezzi solari e positivi, ed anche uno dei più personali. Il disco si apre con la chitarra slide de “La caverna”, un blues/pop che parla delle paure di oggi. “Chi resiste” è invece il singolo che ha anticipato l’album, un brano più tradizionalmente pop cantautorale. Bello anche l’altro blues, quello della title track “Passeggeri”, che parla della caducità della vita, e dell’importanza di accettare quest’idea per vivere più serenamente, ma in modo assolutamente non triste né banale. Si fa notare anche “Gregor Samsa”, dal nome del protagonista de “Le metamorfosi” di Kafka, ma che nulla ha a che fare con esso, trattando invece dell’importanza di prendersi cura del nostro mondo e di come lo lasceremo alle generazioni future. E ancora la più leggera “8 agosto”, più pop e allegra, e la dolcissima ballad “E cammina cammina cammina”, dedicata alla figlia che nel finale canta con lui. Il disco che si apriva con l’oscurità de “La caverna” si chiude con la luce di “Siddharta”, colui che ha raggiunto l’illuminazione. In definitiva Gappa confeziona un bel disco, di facile comprensione per tutti, che non stanca e appassiona di più ad ogni ascolto. Tenetelo d’occhio! (Francesco Arcudi)