recensioni dischi
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IKE & TINA TURNER  "River deep-Mountain high "
   (1966 )

Alla metà degli anni '60 Phil Spector è l’autore e produttore americano più in voga del momento, creatore del mitico “Wall of Sound”, un autentico muro del suono, realizzato con l'aiuto dei migliori session men dell’epoca.

Quando compone "River Deep-Mountain High", ha per la canzone grandi aspettative e decide di scegliere una voce adatta alla maestosa produzione che ha in mente. La prescelta è Tina Turner, all’epoca titolare, in coppia con il marito Ike Turner, di uno dei live shows più incendiari d'America.

Pagato bene Ike per tenersi alla larga dallo studio di registrazione, Spector inizia con Tina a lavorare al progetto. Dopo estenuanti prove ed innumerevoli sedute di registrazione, "River Deep, Mountain High" diventa finalmente realtà. Il brano è il capolavoro che tutti attendevano, un perfetto connubio tra l'imponente lavoro di produzione di Spector e l'energia e la passione di Tina, e rimane tutt'ora uno dei punti più alti della carriera di entrambi gli artisti.

L'album progettato nel frattempo non vedrà subito la luce, perchè il brano, inaspettatamente, è un flop negli Stati Uniti, raggiungendo solo la posizione 88 della classifica pop. I motivi potrebbero essere diversi: forse il brano è troppo nero per la platea bianca, così come è troppo pop per quella di colore, o forse semplicemente molti aspettavano soltanto il momento giusto per fare scendere Spector dal suo piedistallo. Altrettanto inaspettatamente però il brano è un successo in Europa (terzo posto nel Regno Unito!), dando inizio al rapporto privilegiato che la Turner avrà con le platee europee per tutta la sua carriera.

L'album viene quindi pubblicato sul mercato internazionale con le registrazioni già ultimate da Spector, mentre Ike Turner, compiendo la sua sottile vendetta, è chiamato a produrre il materiale mancante.

Nonostante le premesse, il risultato è certamente uno degli migliori album prodotti dal duo. Tina è in splendida forma vocale, ed è perfettamente a suo agio sia nei sontuosi brani pop firmati da Phil Spector ("Everyday I Have to Cry", le ispirate cover di "Save the last dance for me" e "A love like yours"), che in quelli prodotti da Ike, che includono vivaci rifacimenti dei primi successi ("I Idolize You", "I Think It's Gonna Work Out Fine") e nuovi trascinanti R'n'B come "Oh Baby!" o "Such a Fool For You".

Il disco viene accolto bene dal mercato; di fatto introduce i Turner ad un nuovo pubblico, fatto delle stesse platee giovanili che ascoltano i Beatles e i Rolling Stones, e sicuramente rappresenta per Tina un primo riconoscimento del suo talento anche senza Ike (il loro matrimonio finirà velenosamente dieci anni dopo). Negli Stati Uniti sarà invece pubblicato, con piccole varianti, soltanto nel 1969, quando i Turner cominceranno anche in patria ad essere riconosciuti come una delle realtà più eccitanti del soul. (Andrea Maggiore)