recensioni dischi
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MARTIN TAXT  "First room"
   (2020 )

“First Room”, appena uscito per la celebre Sofa Records, è il disco di debutto solista del compositore e suonatore di tuba microtonale Martin Taxt. Si tratta del primo album di una serie di opere che intende investigare sulle possibili relazioni tra musica e architettura e, nello specifico, l’opera è pensata come tributo alle sale da tè e al tatami giapponesi. Martin Taxt è stato supportato da Inga Margrethe Aas, che ha suonato contrabbasso e viola da gamba, in un lavoro che rappresenta un dialogo incessante tra registrazioni in studio e live performance realizzate nel giro di un paio di giorni. “First Room” è composto da un unico e, naturalmente, omonimo brano della durata di oltre trentacinque minuti che, nella sua prima parte, si presenta come un bordone dall’atmosfera oscura e inquieta. Il brano cambia improvvisamente pelle intorno ai dieci minuti: dissolto il flusso iniziale, i cinque giri di lancetta successivi scorrono all’insegna di un certo minimalismo, mentre il dialogo tra tuba microtonale e contrabbasso torna a essere presente poco oltre la metà del pezzo. I suoni sono ancora dilatati e atmosferici, riprendono il tema iniziale e avvicinano alla conclusione, in un lento sfumare nel quale interviene in maniera brillante anche la viola da gamba. “First Room” è un disco scritto e suonato benissimo, ma anche estremamente affascinante: per una piena comprensione, però, è cruciale la conoscenza dell’idea alla sua base. (Piergiuseppe Lippolis)