recensioni dischi
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CARLA MAGNONI  "Cento passi avanti"
   (2020 )

Penso che sia sotto l’occhio di tutti constatare come l’arte, in quest’epoca, non goda di ottima salute, purtroppo delegata ad una scarsa qualità che garantisce, spesso, introiti facili ma non fa rimanere traccia del suo passaggio. Invece, il plauso dovrebbe essere riconosciuto a chi, come la pianista-cantautrice Carla Magnoni, prova a difendere un discorso di qualità, pur di risultare un po’ demodé, poiché lei scrive quando la pulsione artistica si fa pressante e mai forzata da contratti o scadenze. Logico dedurre che la sua onestà intellettiva e scritturale sia palesemente autentica e genuina nel confermare solo contenuti di spessore. E’ quello che si evince dal nuovo album “Cento passi avanti”, nel quale la chiamata di alcuni fini strumentisti come Valter Scripanti (batteria e artistic-producer del disco), Giuseppe Barbera (piano), Layer Bows (archi) e altri, ha permesso a Carla di rifinire suoni che dessero valenza uditiva, per rilanciare un’ideologia qualitativa per come concepisce il suo far musica. I nove pezzi previsti si estendono su tematiche semplici, collettive, in cui ci si può riconoscere nella condivisione di base, seppur con le varianti del caso. Il singolo “Quello che non sai fare” dischiude la porta dell’album con una bella chitarra sincopata che sorregge archi e sfumature di gran classe, mentre il graffio di un vinile che scorre è l’anticamera dell'altro singolo “Notte insonne”, supportato da un ludico cartoon-videoclip, per un brano leggero e spensierato, in cui il dolce “stordimento” di vivere l’inizio di un amore ci rende distratti e sospesi dal reale. I restanti sette episodi sono carezze uditive dai contorni sensibili ed empatici, con dentro gioie, dolori e caratteri che si compenetrano con l’inguaribile idealismo di Carla, con in tasca sempre l’asso della lucida descrizione del vivere. E poi, ci pensa la magia pianistica del grande Giuseppe Barbera a mettere la ciliegina sulla torta nella titletrack finale. Con “Cento passi avanti” la Magnoni (tra l’altro laureata in ingegneria) rivela la pregiata doppia identità di essere non solo un’artista dalla vibrante emotività ma anche dalla personalità logica e pragmatica, che le permette di convivere in una sorta di Dr. Jeckill & Mr.Hide in gonnella, consegnando un lavoro sicuramente passionale, maturo e dalla riflessione mai superficiale, che concretizza una progettualità utilissima per un’arte che ha bisogno di nuovo ossigeno, nella speranza che questa faccia altri …cento passi avanti per un’urgente cambio di rotta. Grazie Carla! (Max Casali)