recensioni dischi
   torna all'elenco


AB QUARTET  "I bemolli sono blu"
   (2020 )

Debussy, come tutti i grandi, la musica non solo la suonava e la componeva, ma la vedeva proprio.

Ed è proprio una citazione del maestro sulla cromia delle note a far scattare la scintilla creativa agli AB Quartet per quest’opera chiamata, non a caso, “I Bemolli sono blu”.

All’insegna del divertimento, della voglia di suonare, di sorprendere, la jazz band AB Quartet, in questo secondo disco, si lancia in un’operazione che rielabora il lavoro di Debussy, ma non dovete immaginare un disco di cover in chiave jazz.

In “I bemolli sono blu” troverete solo qua e là qualche accenno, qualche passaggio tratto dalle opere del maestro dell’impressionismo, che diventano più un’ispirazione che una traccia da seguire pedissequamente, in modo da liberare la sapiente mano della band alla sua traboccante vena compositiva.

Gli AB Quartet mettono in campo tutto l’armamentario jazz, swing, impro e anche in un po’ funk, per proporci un disco trasversale ricco di creatività e di grande perizia musicale.

Dalla lenta e sognante ''Moon'', con clarinetto e piano ad alternarsi a tirare la melodia, si passa alle nevrosi Jazz di “Serenade” tra aperture melodiche e richiami alla musica classica, alla meditabonda “Snow“, o alla “creatività al potere” nella multiforme “The Five Notes”, alla suite molto cinematografica “Immagini Dimenticate” fino allo spumeggiante finale di “Movement” un’autentica discesa a rompicollo nel mondo swing dell'AB Quartet.

Molto vario e ben dosato negli elementi messi in gioco, “I bemolli sono blu” ci presenta una jazz band in forma smagliante, un quartetto formato da Antonio Bonazzo al pianoforte, Francesco Chiapperini al clarinetto e clarinetto basso, Cristiano Da Ros al contrabbasso e Fabrizio Carriero alla batteria, tutti ottimi musicisti in grado di entrare e uscire dentro al jazz, allargandone gli orizzonti, i confini e anche il potenziali degli ascoltatori. (Lorenzo Montefreddo)