recensioni dischi
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THE BARONS 80  "The Barons 80"
   (2020 )

Gustoso e vivace, il progetto The Barons 80 vede impegnati alcuni gloriosi nomi di un sottobosco tra i meglio custoditi nel variegato panorama di nicchia dell’underground nostrano.

Parliamo di uno tra gli ambiti più viscerali, nostalgici e vitali in assoluto: è rock’n’roll in una delle sue primigenie incarnazioni, ossia quel rockabilly nato intorno all’inizio degli anni ’50 e portato alla ribalta per le masse dagli Stray Cats oltre un quarto di secolo più tardi.

Chez nous, il rockabilly non si può non associare ai Boppin’ Kids, trio catanese tuttora in attività nato nel 1984 dall’unione del contrabbassista Blasco Mirabella, del batterista Emilio Catera e del cantante e chitarrista Orazio Grillo. Mirabella – uscito dalla band nel 2008 - e Catera li ritroviamo in The Barons 80 insieme al chitarrista ragusano Peppe Gallaro (alle spalle quattro album autoprodotti con gli Strike) per una deliziosa chicca vintage, di breve durata ma di grande intensità.

Cinque sole tracce – peccato – per sfoggiare una volta di più i ferri del mestiere, tre cover ed un brano originale che marcano il territorio a ritmo incalzante e serrato, come si conviene a quest’arte antica e sempre affascinante: una brillante versione di “Shirley” che non solo non fa rimpiangere, ma addirittura arricchisce sia l’originale di John Fred And The Playboys sia la riproposizione di Shakin’ Stevens; una doppia rivisitazione di “Love song” dei Damned; l’intramontabile “Spiderman”, che funziona immancabilmente a prescindere dall’interprete, ma che in veste rockabilly ha un appeal irresistibile.

Il pezzo inedito è “She’s the angel of my dreams”, canzone semplice e scintillante che sembra provenire dalle sabbie mobili del tempo: è a tal punto calata nella parte di un classico d’antan che pare davvero scritta una vita fa. E’ il migliore complimento per una band che può concedersi il lusso di non curarsi d’altro che della propria smisurata passione e dell’entusiasmo che la muove. (Manuel Maverna)