recensioni dischi
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LAIKA FLEE!  "Sorte"
   (2020 )

Velato – non oppresso – da un alone di tristezza steso con afflitta grazia su nove tracce intense e dolenti, “Sorte” segna il debutto autoprodotto dei Laika Flee!, trio umbro originario di Terni nato nel 2014 e formato oggi da Federico Madolini, Thomas El Honsali e Alessandro Medori. In una tesa alternanza di brani strumentali e cantati, l’album veleggia tra increspature tardo-shoegaze ed ampie derive post-rock, tra crescendo imprevedibili ed esplosioni repentine che lambiscono i mari agitati dell’emocore.

Accuratamente rifinito, brilla per la profondità delle trame e per una scrittura intelligente che vaga in molte direzioni sempre riservandosi vie di fuga inattese, escamotage per bypassare con eleganza i clichè di genere: ne sono fulgidi esempi lo sviluppo di “Buio”, che in due minuti e quaranta secondi inscena una recitazione inasprita su una cadenza ossessiva, smorzata appena dall’apertura del ritornello e soffocata in un finale avulso segnato da un cambio ritmico, e l’incedere pigro di “Fuggi!”, morbidamente avvolta attorno ad un giro di chitarra acustica ingoiato da ripetute deflagrazioni e dalle tessiture melodiose del synth.

Il movimento inafferrabile che scuote “Al largo delle Antille”, l’ingorgo elettrico disturbato e sovraccarico di “Supereroi”, l’aria in minore di una “Rimpianti” struggente e lontana sono forse tra i momenti più densi di un album oscillante fra episodi più lineari (“Cosa vuoi?”, “Non sei la sola”) e coraggiosi tentativi (“Andrà tutto bene”) di spostare un passo avanti i confini di questa musica suggestiva, viscerale, evocativa. (Manuel Maverna)