recensioni dischi
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DISH FILLERS  "Ital*ink"
   (2020 )

A un solo anno di distanza da “We & Mr. Muddy”, i torinesi Dish Fillers sono tornati con un nuovo EP, intitolato “Ital*ink”. L’ultima fatica discografica del trio include cinque brani segnati da altrettante collaborazioni: in questi anni, effettivamente, i Dish Fillers avevano mostrato una certa propensione al lavoro con altri artisti, considerato tappa necessaria per viaggiare spediti verso la maturazione artistica. Il nuovo “Ital*ink” muove ancora da basi hip hop, ma continua ad accogliere una vasta gamma di influenze, particolarmente visibili nelle sensazioni black e funky di “Funky Powa”, in compagnia dell’avellinese Speaker Vito, e negli sviluppi blueseggianti di “Spoon Blues”, che vede la partecipazione del conterraneo Dragwan e che chiude il lotto di brani. Ad aprire, invece, è “Nun ce può fermà”, a cui ha collaborato il napoletano Dope One: immerso in un beat fitto e torrenziale, il pezzo è impreziosito dalla frequente alternanza fra dialetto partenopeo e italiano. Completano il discorso “Blu”, con Offline da Tortona, dall’atmosfera più scura e inquieta, e “Still Standing”, realizzata insieme al romano Loco e ipnotica nel suo incedere che ammicca al dub senza mai cedervi completamente. Pur nella sua brevità, “Ital*ink” regala ancora buone sensazioni che attendono di poter essere confermate, finalmente, anche da un lavoro sulla lunga distanza. (Piergiuseppe Lippolis)