recensioni dischi
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FIABA  "Di gatti, di rane, di folletti e d’altre storie"
   (2020 )

“C’era una volta”… con queste parole cantastorie e menestrelli del passato iniziavano sempre i racconti di immaginarie storie basate su meravigliose e fantastiche novelle popolari fatte di gnomi, elfi, fate, orchi e stregoni: le fiabe.

Da oltre 25 anni il gruppo dei FIABA ha ripreso questa antica tradizione musical-teatrale riproponendo, nei propri lavori e concerti, testi e spettacoli. Anche in quest’ultimo disco “Di gatti, di rane, di folletti e d’altre storie”, uscito a distanza di otto anni dal precedente “La pelle nella luna”, il tema fiabesco viene rivisto in una chiave musicale moderna che, pur costruita su una parte vocale centrale atta a declamare filastrocche, presenta un perfetto connubio tra testi di stampo antico e sonorità attuali, ora vicine ad uno stile metal di raffinata fattura, ora ad uno più marcatamente progressive: una sorta di rock “medioevale” di personalissima concezione, sganciato dagli schemi più tradizionali di stampo celtico.

In questo album a suoni elettrici e duri fanno riscontro dolci ballate con cui la teatrale vocalità del “giullare” narrante riesce a catalizzare l’attenzione verso la storia liberando la fantasia dell’ascoltatore verso lontani ricordi quando da bambino, a bocca aperta, ascoltava stupito le fiabe di esseri magici raccontate dal nonno.

L’anima della band, il batterista Bruno Rubino, ha composto tutti i testi ed ha utilizzato, oltre a brani di nuova composizione, anche vecchie stesure composte negli anni precedenti, a riprova di una precisa volontà di mantenere intatta l’originalità dello stile musicale ormai intrapreso che trova ben pochi altri riscontri.

Un disco per grandi-piccoli che, oltre a dare piacevoli sensazioni musicali, sa restituirci lampi di nostalgica fanciullezza. Molto curato e bello e l’artwork: la ciliegina sulla torta... e vissero tutti felici e contenti! (Albesound)