recensioni dischi
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INVERNOIR  "The void and the unbearable loss"
   (2020 )

“The Void and the Unbearable Loss” è l’album di debutto degli Invernoir, formazione romana che comprende membri di Ars Onirica, Black Therapy e Lykaion. L’obiettivo dichiarato era quello di ripercorrere strade doom metal anni Novanta, recuperando in parte il sound di band come i Katatonia e i Paradise Lost, non dimenticando la tradizione britannica (Anathema e My Dying Bride). Incorporando nel sound anche soluzioni più orecchiabili, che mai snaturano l’anima della proposta, gli Invernoir approdano in un melodic doom metal che si colora di death e si contraddistingue per un umore scuro, figlio di atmosfere sempre malinconiche e decadenti. Al netto di qualche passaggio che tende a somigliare troppo a qualcosa di già sentito, gli otto brani di “The Void and the Unbearable Loss” scorrono con una certa fluidità in virtù della loro compattezza e della scelta di non inseguire manierismi spesso non necessari. Il growl, unito a una produzione parecchio curata, restituisce sensazioni positive in termini di visione d’insieme, esaltata anche da alcuni momenti come la titletrack, “The Burden” e la conclusiva “The Loneliest”: se le prime due sono segnate da una certa potenza e toni fortemente drammatici, l’ultima si evolve da chitarra acustica e synth per regalare una cavalcata più che mai adatta alla chiusura dell’album. “The Void and the Unbearable Loss” ci presenta una band parecchio in forma e con idee chiarissime, ma i margini di crescita sono ancora ampi. (Piergiuseppe Lippolis)