recensioni dischi
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ELETTRA  "14' dentro la mia testa"
   (2020 )

Dal blues ha ereditato l’istintività compositiva, l’incapacità di non cantare nulla di costruito a tavolino, ma di affidarsi a scritture di getto ma non avventate. Per mitigare questo creativo fiume in piena, la cantautrice Elettra si affida al talentuoso Leonardo Angelucci per essere coadiuvata nella registrazione del suo e.p. d’esordio “14’ dentro la mia testa” pubblicato per Alka Record. Come suggerisce il titolo, si passa quasi un bel quarto d’ora con i 4 brani previsti, riassunto dei saliscendi della sua anima e, soprattutto, del significato dell’essere donna con i suoi contrapposti, nel bene e nel male. Sia chiaro: oltre all’anima blues, ne pulsa sùbito un’altra, quella funk dell’iniziale “Maledetto”, accendendo (a sorpresa) la mirrorball sulla dancefloor, che conferma la scelta azzeccata come singolo, condivisa anche con “Ti auguro una cagna”: stavolta, strutturata su dinamismo acustico che lambisce ritmie ska, imperlinate da briosa tastierina seventies dietro le quinte. Poi, un giretto “In tangenziale” ci conduce su radure di rock-blues dal mood notturno, cadenzato da scalpitii esecutivi che ne scandiscono l’efficienza d’ascolto. Chiude un pezzo di… “Vetro” ialino e cangiante per porgere una porzione di sound dall’indubbio magnetismo. Se cercate sincerità e passione in un disco, qui ce n’è a iosa, con la certezza che la fiducia che possiamo puntare su Elettra non verrà mai disattesa, poiché non è solo lei ad andar fiera di questo lavoro, lo siamo anche noi. E c’è dentro tanto racconto di vita schietta, nostalgica e pungente, che testimonia l’essere sé stessa, raccontando vicende e vibrati biografici vissuti sulla sua pelle, proprio come si confà ai dogmi del blues-pensiero, rispettati in pieno da Elettra: un’artista coerente ed affidabile in continua ricerca di profonde verità. Non poteva essere altrimenti. (Max Casali)