recensioni dischi
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BEINGMOVED  "Smiles and bigger hearts"
   (2020 )

Beingmoved, un inno al movimento. Condizione un po' complicata in quest'ultimo anno di stasi imposta da forze maggiori, ma che sicuramente non ha fermato la creatività dei fratelli Andrea ed Edoardo Nocco nella produzione del loro primo intero album ''Smiles and Bigger Hearts'', pubblicato il 20 novembre scorso.

Beingmoved è un progetto con un'evoluzione, nato nel 2017 dall'idea di Andrea (chitarra e voce) come one-man-band per poi ampliarsi grazie alla collaborazione dapprima di Edoardo (chitarra e backing vocals) e poi di Simone Brunzu (batteria) e Samuele Puppo (basso e backing vocals), coinvolti successivamente nella registrazione avvenuta proprio in pieno periodo di lockdown in un ambiente isolato e suggestivo del savonese.

Ascoltando i loro brani e sbirciando i loro videoclip su Youtube, i Beingmoved trascinano immediatamente tra momenti di allegria e altri più riflessivi, come il titolo dell'album suggerisce. Un concept dove la band ci accompagna attraverso atmosfere lo-fi a cavallo tra folk e psichedelia, come da essi stessi dichiarato. Vari colori musicali dunque (espressi letteralmente anche dal simpatico trattamento rainbow della chitarra di Andrea), con un filo conduttore dal carattere un po' nostalgico, in cui il sorriso vorrebbe esplodere in piena positività, ma conserva nel cuore la vena dolceamara che caratterizza i nostri tempi.

''My House'', con i suoi bpm sostenuti e le sue armonie, regala proprio questa sensazione. E così ''Young'', ''Strange Feeling'', ''I Could'' che lo seguono a ruota con un piglio più aggressive e danzereccio. Nello scorrere delle tracce, ''Happiness'' inizia a fare da spartiacque col resto dell'album, conducendoci verso una struttura più sincopata, corale e attenta ai riff armonici delle chitarre. ''Over'' riprende il ritmo delle prime tracce, ma è più ancorato al mood del brano d'apertura. ''Drops, Stars, Givin' up'' incalza psichedelico e rallenta in coda verso ''The Hardest Way'' e ''Here's All'', che riaprono lo spirito ambivalente della band.

Un lavoro ben suonato, un album che matura brano dopo brano, curato sempre più negli arrangiamenti e, soprattutto, realizzato con cuore e passione. (Alessandro Buono)