recensioni dischi
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TAKE THAT  "Beautiful world"
   (2006 )

Distribuito da subito in Inghilterra in ben 550.000 esemplari, Disco d’Oro in Italia ancor prima di uscire nei negozi, “Beautiful world” è il quarto disco dei Take That di soli inediti con brani firmati da ogni membro della band. L’album è stato anticipato dal singolo “Patience”, dal primo giorno tra i primi dieci brani più suonati nelle radio italiane ed accompagnato da un videoclip girato in Islanda da David Mould, già regista per i Radiohead. In primavera era già partita una tournèe in Inghilterra per presentare il nuovo disco, registrando ovunque il tutto esaurito per un totale di oltre mezzo milione di spettatori. Lo show è documentato nel Dvd “The ultimate tour”, già nei negozi da circa una settimana prima di questo cd. I Take That sono stati la teen-pop band più amata in Inghilterra dai tempi degli anni Sessanta, e che nella prima metà degli anni Novanta ha dominato le classifiche del Regno Unito. Dal punto di vista del successo commerciale, hanno venduto più dischi di ogni gruppo inglese dall’epoca dei Beatles. Nati come la risposta agli americani New Kids On The Block, inizialmente si dedicano all’R&B, all’urban soul e al pop di moda, per poi orientarsi verso lidi più morbidamente dance e verso le ballad di facile presa. La figura centrale dei Take That è Gary Barlow, cantante solista e compositore delle canzoni, già da piccolo rivelatosi musicista dotato. Insieme a Robbie Williams e Mark Owen, sconosciuti al pubblico di allora, fonda il trio Cutest Rush, che però ha vita breve. Il colpo di fortuna arriva grazie al produttore Nigel Martin Smith, che progetta di formare un gruppo pop inglese sulla falsariga dei New Kids On The Block, e decide di contattare proprio i Cutest Rush. Barlow, Owen e Williams accettano l’offerta, e insieme a Jason Orange e Howard Donald (ex membri di una band di breakdance) danno vita ai Take That nel 1990. Il loro primo singolo, “Do what u like”, solleva abbastanza rumore da attirare l’attenzione di RCA Records. La band esplode grazie a una cover dei Tavares, “It only takes a minute”, che si piazza al settimo posto delle classifiche di vendita. Sfruttando l’onda del successo, i Take That diventano in breve un vero e proprio fenomeno mediatico. “Take That and Party” (1992), il disco d’esordio, debutta alla quinta posizione nelle charts e vale al gruppo una vasta serie di premi e riconoscimenti. L’album successivo, “Everything changes” (1993) conquista la prima posizione delle classifiche. Mentre i Take That preparano il loro terzo LP, il vento nella scena musicale inglese comincia a tirare in una direzione diversa: band come Oasis, Blur e Pulp riportano in auge il classico guitar-pop anglosassone e lanciano la sfida alla boy band. La risposta è data da “Sure” e “Back for good”, i primi singoli estratti dal nuovo album, che mostrano una band in netta fase di maturazione artistica, ma ne mettono anche a nudo i dissidi interni. In particolare, Robbie Williams agisce da mina vagante, e nel terzo disco, “Nobody else” (1995), è praticamente tenuto al guinzaglio. Quando, nel luglio del 1995, lascia i Take That annunciando di aver pronto un disco da solista, non è una sorpresa per nessuno. Il 13 febbraio 1996 i Take That si sciolgono ufficialmente, salutando il loro pubblico con il singolo “How deep is your love” (cover della celebre hit dei Bee Gees) e preannunciando un “Greatest Hits” che dominerà le classifiche. Ma non è tutto finito: il 16 novembre 2005 i Take That compaiono in televisione, raccontano il loro punto di vista sulla fine dalla band e cosa hanno fatto negli ultimi anni. Sembra l’annuncio di una reunion, e infatti è così: circa 10 giorni dopo, una conferenza stampa conferma un nuovo tour con la formazione senza Robbie Williams. Finisce che un nuovo greatest hits (“Never forget - The Ultimate Collection”, pubblicato a partire da metà novembre 2005) riporta il gruppo nelle zone alte della classifica e propizia il ritorno in studio per un nuovo disco di materiale originale, questo: “Beautiful world”.