recensioni dischi
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PIERRE-LUC LECOURS  "Éclats"
   (2021 )

Il primo album solista del compositore di Montréal Pierre-Luc Lecours è un viaggio dionisiaco in una galassia nascosta che possiamo toccare con mano attraverso cinque brani complessi, quattro dei quali fanno parte della suite che dà il titolo all’album. Éclats è stratificato e intrigante, seducente e vaporoso. In ciascuno dei pezzi, l’autore mette a nudo tutto il suo talento e tutte le sue pulsioni e pervade della sua natura ogni singola nota.

La bravura e la versatilità di Pierre-Luc Lecours si mostrano nella loro cristallina immediatezza in Éclats, opera ambiziosa e organica suddivisa in quattro atti, composta tra 2014 e 2020, a cui segue una composizione finale, “Impacts discrets”, risalente al 2014 e scritta in contemporanea, quindi, al primo atto di Éclats. Ci troviamo di fronte a un compositore straordinario, dal talento evidente e dalla spiccata originalità, che non teme di osare troppo, la cui espressività marchia col fuoco ogni angolo dei suoi pezzi. Diplomatosi in musica digitale e con un master in composizione completato a Montréal sotto la supervisione di Pierre Michaud, Lecours rispetta le aspettative e dà vita a un disco che non ha debolezze e che, nonostante sia ostico, può essere apprezzato anche da un ascoltatore qualunque.

Lecours si muove con sapienza e spontaneità all’interno di un universo elettronico e classico che spazia i più differenti stati d’animo e umori. È riflessione, meditazione, sincera dedizione nei confronti del sottobosco musicale che l’autore frequenta da sempre, che studia con applicazione e rigore evidenti. Le varie parti di Éclats – un album a tutti gli effetti ambient, sia nella lunga composizione che dà il titolo al disco, suddivisa in quattro atti, sia nel brano conclusivo – sono un vorticare cinematico di bagliori e oscurità, dei passaggi di senso (e di tempo) che incrociano spiriti difficili da fermare e osservare. È un insieme di onde che sembrano non fermarsi e seguire, instancabili, il movimento del mare.

Lecours ha tanti meriti: non va incontro alle mode, segue un progetto personale e avvincente e vive con febbrile entusiasmo le sue composizioni. E così siamo trasportati, su un vascello leggero, tra calure e tempeste, accartocciati con freschezza ai bordi dell’imbarcazione, lungo i colori dell’opera, che conducono, infine, al brano conclusivo, l’abbacinante “Impacts discrets”, che rappresenta lo spegnersi, lento e romantico, del fuoco brillante che ha percorso il progetto. Lecours ci regala quasi un’ora di musica inquieta e febbrile, che non si accontenta di esistere ma vuole anche resistere, come noi insieme a lei. (Samuele Conficoni)

Éclats | Violet /// Excerpts from Pierre-Luc Lecours on Vimeo.