recensioni dischi
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TOM DILEIN  "Alter ego"
   (2021 )

L’EP di Tom Dilein è breve ma intenso. “Alter ego”, ispirato all’autore da un suo trauma post incidente, musicalmente ci propone una mistura di suoni di chitarra distorta e di elettronica, che se in certi momenti sembra ammiccare ai ritmi trip hop, per la maggior parte del tempo, in realtà, si focalizza sulla deformazione timbrica degli strumenti. Questo per poter incontrare, appunto, l’altro io, l’altra personalità. In “Lost” c’è l’aggiunta di un basso che ripete due note distanti un tritono (diabolus in musica), mentre la chitarra esegue arpeggi puliti ma sghembi. Tutto l’ambiente è lugubre. E condito da voci di doppiatrici e un doppiatore, tratte da “Psycho”, “Il settimo sigillo” e altri vecchi film, dove i dialoghi scelti sono centrati nella rappresentazione del trauma. “Fato” è aperta da una severa voce: “Non sempre si può avere ciò che si vuole, vero Tom?”, affiancata ad un’altra supplichevole. E in “Dolo” la voce viene messa in loop a ripetere “Dolore”, preso dalla frase: “Piangi, dai sfogo al tuo dolore”. “L’altro” è caratterizzata da una chitarra tremolante su un battito rapido, mentre in “Specchio” il battito scompare, lasciandoci soli con il tremolo della chitarra, che alla fine sublima lo strumento, trasformandosi in onde di un grigio mare. “Vorrei confessarmi, ma il mio cuore è vuoto, come uno specchio che sono costretto a fissare”. “Alter ego” non ci lascia di certo sereni, ma ci lascia, questo sì, in empatia con Tom Dilein, che si mette a nudo trasfigurando in musica i suoi fantasmi. (Gilberto Ongaro)