recensioni dischi
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OLOCOMBUSTIONI PANICHE  "We have blood inside"
   (2007 )

Mestiere. Mestiere da vendere. Questi ragazzi hanno masticato quintali e quintali di musica, elucubrandola, metabolizzandola e rigenerandola prima di sputarcela addosso. Questo disco è una delle più belle sorprese degli ultimi mesi, ti prende al primo ascolto, e non ti molla, come un gatto avvinghiato alle parti intime, come un'idea malsana che non riesci a scacciare dalla mente. Vengono da Piombino Dese (provincia di Padova), nel 1994 avevano prodotto un demo chiamato come loro, e nel 2000 avevano bissato facendo uscire 'Alla guida del mio cane meccanico', un cd ancora autoprodotto che già faceva intravedere discrete potenzialità. Ma da allora è passato parecchio tempo, e non è passato invano: ciò che era solo abbozzato, ora è compiuto. Si chiamavano Abbaglio Neurologico, ora sono le Olocombustioni Paniche. "Tutti vorrebbero che cambiassimo il nome", dice Marco, batterista del gruppo. E perché? Forse perché The Black Eyed Peas (i piselli dall'occhio nero) è un nome più intelligente? 'Fire and ocean', 'Scraps' e 'Clean face' sono splendide, poche storie, il resto è ininfluente. (Andrea Rossi)