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REFRAME  "Reaching revery"
   (2021 )

I ReFrame sono un sestetto originario di Memphis, da poco giunto al debutto discografico per Luminol Records. Il lavoro si intitola “Reaching Revery” ed è pensato come album concettuale doppio, anche in virtù della sua lunghissima durata, non troppo distante dalle due ore. Sul piano meramente musicale, i ReFrame sono autori di una proposta che mostra un chiaro afflato progressive e un’impostazione metal, ma le costruzioni articolate e il dinamismo insito nelle lunghe cavalcate di “Reaching Revery” consentono alla band frequenti escursioni. In apertura c’è “F.E.A.R.”, brano che supera la mezz’ora e che, dopo una prima fase dominata da pianoforte e voce, si lascia dominare da chitarre che riescono a dettare i tempi, accelerati e rallentati con frequenza disarmante. “The Unbegun” e “And the Light Shall Lie” evidenziano ancora capacità tecniche e compositive davvero notevoli, mentre “All Yours” sceglie note decisamente più melodiche, conservando un sottotesto metallico nelle chitarre. La seconda parte segue la scia della prima, con la robustezza elegante di “Stronger than Death”, la ballad “April Showers” che esplode solamente nel finale e una nuova importante apertura melodica (“Fearless pt. 1: Indomitable”), con la partecipazione di Kayla Tuttle come in “All Yours”. Il finale, a partire da “Fearless pt. 2: I Want to Be More”, in compagnia di Corey Glover, insiste su schemi progressive metal, rievocando alcuni dei principali riferimenti per il genere, con le evoluzioni di “Invisible Gardener” a spiccare fra “Head in My Sand” e le più brevi “Strauss” e “Fearless pt. 3: Coda”. “Reaching Revery” è un debutto assolutamente potente e ambizioso, che mette in luce le qualità e le potenzialità della band. È altrettanto vero, però, che la band sembra aver voluto un po’ strafare in alcuni passaggi che appaiono meno urgenti e a fuoco dei momenti migliori: un piccolo peccato di gioventù, ma facilmente perdonabile. (Piergiuseppe Lippolis)