recensioni dischi
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SALENTO ALL STARS  "L'era del cigno bianco"
   (2021 )

Anche una cosa negativa ha sempre un rovescio della medaglia positivo. Ad esempio, il lockdown ci ha reclusi in casa con tutte le paure e le speranze del caso, ma quel maggior tempo a disposizione, lontano da lancette nevrotiche, ha dato modo a molti artisti di (ri)pensare ai loro progetti per farne, magari, scaturire altri. E’ bastato ponderare l’idea di rivisitare una sua vecchia canzone (“Salentu, lu mare, lu sule, lu jentu”) all’ex Apres La Classe Davide Apollonio per dar vita al collettivo Salento All Stars: progetto che ingloba decine di musicisti con sangue campano-pugliese,nel comune intento di forgiare un chorus collaborativo fenomenale, dalla forza concettuale consistente. L’esordio di sei anni fa “Made in Salento” già forniva segnali di spessore sulla qualità ideativa, confezionata tra cover ed inediti in formula folk-raggae e gipsy. Dopo oltre duemila giorni è la volta di “L’era del cigno bianco” (un richiamo a Battiato c’è senz’altro) uscito col sostegno di Puglia Sound, che mira alla valorizzazione di interessanti realtà musicali. In questa lodevole iniziativa rientrano, appunto, i Salento All Stars che realizzano un album (prodotto da Gate 19) con dieci brani tendenti ad estendere gli orizzonti stilistici senza smarrire l’acume compositivo delle origini in un abbraccio globale, senza preconcetti e razzismi di sorta. Una tracklist colma di presenze, che comincia con la tematica sociale del singolo “Qui non passa” insieme a Mama Marjas, Michele Riondino & Revolving Bridge. Dopo “Parole”, che solca arature pop, tocca alla voce di Erika Mou integrarsi con quella di Alfredo Quaranta nell’invettiva contro le diversità di “Mai mai”, mentre la titletrack ingloba la speranza di un nuovo inizio esistenziale, con un bel giro di violini in coda. Largo, ora, a Papa Ricky e O Zulù (99 Posse) in “Logorato”, per fornire la grinta giusta per ricredere nei gesti umani(tari) che riportino speranza e socialità. Invece, il trio rap di belle speranze dei Magnitudo 12 fan capolino a “L’orizzonte” per incitare ad inseguire i sogni ad ogni costo. Ad un giro dal traguardo i Salento All Stars, con la prece dolente di “Centosettanta”, non hanno alcuna voglia di dimenticare la fitta moria di emigranti periti due anni fa in un paio di tragedie a mare aperto. Infine, “Nice day” e “Rolling” (rivista in chiave personalissima) le fa sue il regista Mauro Russo come parte di soundtrack per il film “Cobra non è”. In definitiva, auspichiamo fortemente che “L’era del cigno bianco” possa punzecchiare le coscienze per far riprendere in mano il cammino verso le cose semplici, per rallentare nevrotici quadranti e, soprattutto, per non dimenticare mai la nostra fragilità al cospetto della forza terrena, per riprendere a condividere al meglio il progetto comune chiamato vita. (Max Casali)