recensioni dischi
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PIQUED JACKS  "Synchronizer"
   (2021 )

I Piqued Jacks non sembrano un gruppo italiano. Ed è un’affermazione che vale in termini positivi.

Sono preparati, talentuosi, prodotti magnificamente e molto motivati. Talmente convinti delle loro doti da buttarsi con il paracadute per scopi promozionali o andare a registrare all’estero con una forza di volontà davvero invidiabile.

Un’abnegazione tipica di chi si sente un predestinato, con una vittoria di Sanremo Rock 2019 alle spalle. La loro musica attinge all’indie-rock e all’alternative pop per spingersi verso lidi più commerciali, come dimostra la scelta di affidarsi, per impacchettare il prodotto, a tre top producer della scena britannica come Julian Emery, Brett Shaw e Dan Weller. Grandi produttori abituati a lavorare con le voci più in voga del momento, si pensi a Brett Shaw con Florence Welch dei Florence and The Machine o Julian Emery con Conor Mason dei Nothing But Thieves.

Infatti la caratteristica che emerge subito all’ascolto dei Piqued Jacks è la forza della voce di E-King, capace di reggere i continui cambi di dinamica nel suono del gruppo, oltre all’abilità di tutta la band, maturata anche grazie all’esperienza della terza uscita e all’oculata produzione, di portare sempre i brani verso la meta prefissata senza fronzoli, personalismi e sbrodolamenti inutili.

Sfruttare al meglio la loro carica misurata e studiata con meticolosità, questo è il loro imperativo. E, in questo, i Piqued Jacks centrano sempre l’obiettivo.

Dall‘euro rock alla Deus di “Golden Mine” alla rassicurante consapevolezza di “Every Day Special”, fino alla scivolosa mielosità della ballad confidenziale ”Call My Name”, un po’ svenevole ma intensa, ed alle super hit a presa rapida “Mysterious Equations” ed “Elephant”, alle potenti aperture alla Arcade Fire periodo Reflektor di “Fire Brigade” e alle tentazioni Foals di “Purgatory Law”, passando per l’epic rock di “Hello?” fino all’astuto finale, con tanto di coretto a cappella e mani “clappettanti”, di “Lonely Hearts, CozyHut”.

Cerco di trovare qualche difetto; un po’ piacioni, sì, ma fa parte del mestiere, un po’ derivativi, ma è difficile inventare qualcosa di nuovo... eppure un pizzico di originalità in più potrebbe dare l’ultimo colpo di remi per vincere la volata verso la popolarità: una maggiore visibilità che i Piqueq Jacks vogliono e si meritano. (Lorenzo Montefreddo)