recensioni dischi
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BARBARA ELLISON  "CyberSongs"
   (2021 )

Barbara Ellison è un’artista e compositrice irlandese di stanza in Olanda. Da poco, l’artista ha pubblicato per Unsounds Records “CyberSongs”, descritto come “un ciclo di canzoni transumane per voci computerizzate con parvenze umane”, un lavoro dal forte afflato sperimentale. “CyberSongs” ricorre alla “musicalizzazione” dei TTS (text-to-speech), uno strumento di sintesi vocale utilizzato per creare una sorta di spoken musicato partendo dal testo di un documento elettronico. L’effetto è davvero straniante, con voci, parole e semplici fonemi che si rincorrono incessantemente su sottotesti sonori scarni. Anche le lingue utilizzate sono diverse: tra glitch ed effettistica, solo raramente sono davvero riconoscibili, anche perché le ripetizioni e i collage non concedono troppo margine in tal senso. L’estetica è pop, con qualche sporadico ricamo jazz, ma il lavoro va decisamente oltre le categorie con cui siamo soliti descrivere la musica e questo è particolarmente evidente dall’ipnotica “Periodemesh” in avanti. Tra i brani più suggestivi di questa ambiziosa opera ci sono “Knullaleague”, con un incedre adesivo, “Kglogshde”, col suo suono liquido, l’inquietudine di “Elve Defemmte Bay” e la conclusione, magnetica, con “Taku Sedukuduku”. “CyberSongs”, prima ancora che un album musicale, è un esperimento: è necessario conoscerne le premesse prima di approcciarsi all’ascolto. Dopo, comunque, tutto sarà in discesa. (Piergiuseppe Lippolis)