recensioni dischi
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DAN PK  "One day"
   (2021 )

Il fondatore della Hellbones Records decide di esprimersi come artista, ed ecco che Daniele Giacomo diventa Dan Pk. Il suo EP “One day” è composto da quattro brani che descrivono una giornata tipo. Di un preciso tipo però; avendo suoni industrial in un’intenzione ambient, dev’essere la giornata di chi ha un lavoro quotidiano, che lo tiene lontano dalla famiglia, stando in un ambiente urbano pressoché caotico. Non a caso, la terza traccia prende il nome del Grande Raccordo Anulare (“G.R.A.”). Infatti, è la traccia più vivace, adatta a descrivere er traffico de Roma, caratterizzata da un loop noise cangiante che attraversa i minuti del brano, sostenuto da una drum beat essenziale ma rapida. I primi due brani invece sono lenti e statici, dove i suoni si stendono mostrando anche le loro “nervature” sonore.

“Short ambient trip”, che apre l’EP, ci porta in un ambiente assordante, dove la presenza centrale è un impulso elettrico digitale, un faticoso lavoro di saldatura, simulacro sonoro di “produzione”. “The way of the infinite return” è un titolo che si potrebbe prestare a più significati, ma qui rappresenta principalmente il ritorno a casa dalla sede di lavoro. Esprime l’elaborazione mentale del sentire di aver “concluso” la giornata, tra suoni gravi e avvolgenti. E dopo la suddetta “G.R.A.” si arriva a casa dal “Son”. Nonostante la presenza rassicurante del figlio e dell’ambiente familiare (che personalmente potrei riconoscere in tre note concilianti, le uniche tra i suoni rumorosi), sembra che ci sia un residuo polveroso. Come se anche a casa, in qualche modo, non ci si liberasse dei pensieri del lavoro. Questa è una personalissima interpretazione azzardata, che posso aver cannato in pieno. In sostanza, “One day” è un bel trip elettronico distorto. (Gilberto Ongaro)