recensioni dischi
   torna all'elenco


KJETIL MULELID  "Piano"
   (2021 )

Kjetil Mulelid è uno degli artisti più importanti della sua generazione all’interno della sempre vivace scena jazz norvegese e, in senso più ampio, scandinava. A marzo di quest’anno, Mulelid è tornato con un lavoro in cui è protagonista unico, insieme al suo pianoforte.

Scritto in larga parte in tempo di lockdown e registrato nel leggendario Athletic Sound Studio nel giugno successivo, Mulelid ha confessato di non essere stato particolarmente attratto dall’idea di un album di questo tipo prima che la pandemia esplodesse. Il disco si intitola “Piano” e comprende undici brani per poco più di quaranta minuti di durata, conservando un umore gioioso per tutta la sua durata e mostrando tutta l’eleganza che contraddistingue le composizioni dell’artista norvegese.

L’influenza classica, specialmente nelle strutture melodiche dei brani, appare particolarmente riconoscibile, ma non oscura uno stile che rimane personale e cristallino. “Beginning” introduce l’ascoltatore all’album, con sonorità pulite e rassicuranti, ma i momenti migliori coincidono con “Dancers” e le sue evoluzioni imprevedibili, “Le Petit”, che scivola con una raffinatezza e una grazia disarmanti, la dolcezza di “Sailor’s Song”, ideale colonna sonora di un viaggio, e la caldissima “The Sun”, con cui “Piano” si spegne definitivamente. Mulelid conferma una tecnica fuori dal comune con un lavoro che, fra le sue pieghe, cela una complessità decisamente maggiore di quella che potrebbe raccontare un semplice ascolto. (Piergiuseppe Lippolis)