recensioni dischi
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ZENOBIA  "Halak halak"
   (2021 )

I generi musicali, per associazione di idee, sono spesso riferiti ad un preciso territorio di appartenenza e retaggio culturale, dimenticando tuttavia quanto la musica sia in grado di viaggiare talmente lontano da influenzare luoghi e generazioni di artisti che man mano trasformano le loro tradizioni locali in melting pot musicali dall'inaspettato e godibile risultato.

E' il caso degli Zenobia, duo emergente della scena elettronica palestinese che da Haifa, la terza citta più grande di Israele, mescola ritmi potenti attribuiti per lo piu ad un mercato occidentale, con melodie pop tipicamente arabe. Del duo fanno parte Isam Elias, giovane tastierista con un background nella musica classica europea, e Nasser Halahlih, un pioniere della scena locale, probabilmente il primo produttore di musica elettronica palestinese alla fine degli anni Novanta.

Accedendo alle prime note del loro ultimo album ''Halak Halak'', l'effetto è immediatamente forte e chiaro. ''El Intro'' ci conduce in una 'terra di mezzo' in cui i temi caratteristici del mondo arabo si appoggiano ad accattivanti synth e groove electro. Ad un attento ascolto poi, si nota come anche gli strumenti tradizionali pian piano si trasformino in suoni del tutto sintetici e riverberati. Un tocco quasi impercettibile, ma che dichiara l'accurato lavoro del duo.

Le tracce si susseguono accomunate da questo fil rouge. Tra queste emergono ''Yalla Yalla'', dal piglio più corale, nonché ''Desert Hafla'', ''Ksr Ksr Ksr'' e ''Funky Egal'', che ci teletrasportano nel mood ipnotico dei grandi eventi della scena dance ed elettronica mondiale, come Tomorrowland e Ultra Music Festival. Le sperimentazioni non mancano affatto dunque, la traccia ''Shaglaba'' ne è un evidente esempio, in cui i ritmi si alternano da sincopati a lineari, e i sound effects giocano il loro ruolo.

Ancora una volta la potente forza evocativa della musica ci insegna che tutto è possibile, e che l'energia scaturita dal connubio delle differenze può solo condurre ad una sana fratellanza tra culture apparentemente lontane. (Alessandro Buono)