recensioni dischi
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SPAGHETTI WRESTLERS  "Tururarap turap"
   (2021 )

Gli Spaghetti Wrestlers sono un folle power trio nato a Biella, sotto un’aura importante di sonorità ricercate e d’impatto. Il loro sound portante sfiora le attitudini garage rock, con accenni di punk melodico a tinte pop. A distanza di quattro anni dal precedente lavoro omonimo del 2017, ci riprovano, con un disco carico di energia notevole.

Questo nuovo Ep dal titolo bizzarro “Tururarap Turap” prodotto per l’etichetta Vina Records, racchiude un certo senso ironico e sperimentale, che gioca molto sui diversi stili musicali, richiamando collettivi importanti del panorama british inglese. Il risultato sono cinque tracce godibili, che lasciano un segno personale e dimostrano il grande feeling roccioso dei tre musicisti.

L’apertura “Cobe” segna uno stile maturo, con un riff graffiante stile messicano. La struttura scorre spedita sul groove corposo di basso e batteria, avvolgendo a dovere la linea vocale ruvida, creando una vibrazione unica, che si arresta nel finale con un solo di chitarra acido.

Invece sul singolo “Stand by Me” il percorso si tinge di pop, con dinamiche più commerciali. Il tiro delizioso degli accordi ormai collaudati già nel passato, ci porta all’orecchio un brano dei monumentali Ramones. Infine sul ritornello contagioso si incastrano a dovere le seconde voci e una chitarra impazzita che conclude la sua danza nel silenzio. “Battle Royal” è un brano ipnotico che regge il suo tempo sugli stop irregolari della batteria, per una tematica leggera che narra il viaggio infinito di un cowboy, alla scoperta di orizzonti nuovi carichi di speranza.

Verso la chiusura ci soffermiamo sulle sfumature energiche di “I Don’t Wanna Know The Way I’ll Die”, che innalza le sue sfuriate su una realtà distopica, soffocata dal voler apparire diverso agli occhi degli altri. Sul brano si manifesta una ritmica al cardiopalma, che lascia ampio spazio a nuovi percorsi, senza aver paura di rischiare. Chiudiamo con “Outro”, una traccia strumentale, impreziosita dal sound roccioso del basso, che si libera nel vuoto delirante, cullato da un tappeto distorto e di grande qualità.

Questo trio di musicisti visionari, si cimenta su uno studio approfondito di sonorità differenti portando alla luce un mini lavoro originale e impeccabile. (Simone Catena)