recensioni dischi
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DAVID GRANSTROM  "Empty room"
   (2021 )

David Granström è un compositore svedese e una figura di spicco della scena sperimentale del paese scandinavo. Ad aprile di quest’anno, l’artista è tornato con un full length che comprende cinque brani, per una durata complessiva di circa quaranta minuti.

"Empty Room", uscito per Hallow Ground Records,si schiude con un bordone vibrante (“Obsidian”), che scorre su un profluvio di effetti e riverberi, conservando un certo grado di tensione per tutta la sua durata, e prosegue con le note più luminose di "Aeon", scandito da rintocchi leggeri che accompagnano il brano nei suoi saliscendi mai davvero ostici.

"Sapphire Visions" si snoda su tonalità più rarefatte, con le chitarre ad arricchire un discorso semplice nella sua eleganza e con qualche inserto dal sorprendente sapore folkeggiante. La stessa atmosfera rada segna "Occultations", bordone che cresce lentamente con un progressivo addensarsi e incresparsi dei suoni, ma il vero acuto di “Empty Room” è stipato nel finale, con "Transience" e la sua potenza tensiva, che accompagnerebbe perfettamente una scena di silenzio in un qualche horror nordeuropeo.

David Granström schiva il pericolo di una drone music piatta e ridondante senza rinunciare al suo gusto sperimentale e lo fa con un lavoro granitico, probabilmente fra i migliori del genere in questa prima metà di 2021. (Piergiuseppe Lippolis)