recensioni dischi
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ALEXANDRA SPENCE  "A necessary softness"
   (2021 )

Alexandra Spence č un'artista e musicista che vive a Sydney, Australia. Crea performance, composizioni e installazioni basate sul suono e sull'ascolto del quotidiano. Aver menzionato dove risiede non e' certamente da sottovalutare. Nel suo lavoro di caos apparente, ritrovo certi elementi dei Gadigal, il clan aborigeno principale di quel territorio, ma anche le visioni, ancestrali e artificiali, del porto della citta'.

Attraverso la sua arte, o il suo esercizio artistico, Alexandra reimmagina le intricate relazioni tra l'ascoltatore, l'oggetto e l'ambiente circostante come una sorta di comunione o conversazione. La sua estetica predilige le registrazioni sul campo, le tecnologie analogiche e gli interventi sugli oggetti. Ho letto una sua intervista in cui sostiene di essere convinta che l'elettricitā possa essere davvero magica. Una ottima scusa che dovrei usare per ammettere che non capisco niente di meccanica, elettronica, elettricita'!

''A necessary softness'', uscito per l'ottima Room40 Records, ha un titolo fuorviante. Eccetto le voci sul testo di ''Tidewater'', non troverete questa tenerezza ostentata, anzi l'album mi culla come in balia delle onde dell'Oceano. Un non troppo banale naufragare dolce in questi field recording. (Matteo Preabianca)