recensioni dischi
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ALESSANDRO PACINI  "Pausa siderale"
   (2021 )

A due anni di distanza dall’apprezzato “Cremisi”, il cantautore pugliese Alessandro Pacini è tornato con “Pausa siderale”, seconda fatica discografica, pubblicata per Seahorse Recordings.

Il disco, arrangiato ed eseguito in studio da Pacini (voce, chitarra acustica, chitarra elettrica e basso) e Paolo Messere (sintetizzatore, batteria, arrangiamento orchestrale), comprende dodici brani nei quali, insieme a una limpida componente folk, coesistono tracce di rock alternativo, nelle fasi più concitate, di pop in quelle più melodiche, mentre gli arrangiamenti e le venature elettroniche rappresentano ulteriori elementi di colore che arricchiscono inevitabilmente la proposta.

C’è grande cura anche nella scrittura, riflesso profondo dei più intimi moti dell’animo dell’autore. L’introspezione è lucida anche nei momenti più difficili e laceranti, lo smarrimento è condizione che permette alle liriche di toccare le vette principali di questo disco che, col passare dei minuti, assume la fisionomia di un delicato flusso di coscienza.

Le rarefazioni di “Pioggia acida” e l’inquietudine di “Silenzi assordanti” rappresentano due dei passaggi più brillanti di un lavoro che conosce svariati momenti di grandissima intensità, fra cui la conclusiva titletrack, e che non mostra mai momenti d’affanno nel corso del suo lungo (un’ora e cinque minuti) percorso. Due anni dopo “Cremisi”, “Pausa siderale” è la conferma, piacevolissima, della grande ispirazione di un artista che speriamo possa presto uscire dalla nicchia e conquistare il pubblico che merita. (Piergiuseppe Lippolis)