recensioni dischi
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THE BULLSEYES  "The best of The Bullseyes"
   (2021 )

I polacchi Bullseyes mettono subito in chiaro una cosa: il rock’n’roll non è morto, vive ancora nelle chitarre, nei power duo, nelle band composte da tre, quattro, cinque, sei persone. L’importante è picchiare duro sulla batteria, usare un distorsore ed andare a tutto gas, senza fermarsi mai, quasi come un mantra, un mindset che si prolunga durante tutta la durata del disco (o dei dischi).

Il duo in questione ha sformato un album dal nome “The Best of The Bullseyes” (no, non è un vero e proprio best of, anzi... è il loro disco d'esordio!), e rappresenta tutto ciò che un duo dovrebbe essere oggi: cattiveria, tecnica, voglia di suonarsela per non far rimpiangere altri elementi della band che altrove sono più che necessari (ma non qui).

I Bullseyes propongono un rock duro e crudo contaminato da diversi generi, riuscendo a trovare la propria chiave personale e senza scadere nel banale o nel “già sentito”. Brani come “Regular Sky” e “Restless Mind” rappresentano ottimi biglietti di visita per una band che al centro di tutto mette sempre la qualità, la tecnica e la capacità di far emozionare anche tramite una chitarra distorta.

I Bullseyes strizzano l’occhio ai White Stripes, inutile non dirlo, ma il paragone è stretto per una band del calibro dei Bullseyes, perché la loro capacità è non somigliare al 100% a qualcuno, quindi trovare una propria identità nella miriade di proposte che arriva tutti i giorni. Non è questa la chiave del successo? Secondo me “sì”, ed i Bullseyes saranno sicuramente una band di successo. Ottimo sound, ottima produzione, ottimo lavoro, ottimo tutto. Bravi! (Lorenzo D'Antoni)