recensioni dischi
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MIRIANA FAIETA  "Racconti"
   (2021 )

EP d’esordio per la giovane cantautrice abruzzese Miriana Faieta che in sei tracce fissa delle immagini di vita quotidiana fatta di gioie e di dolori, di cose semplici e di interrogativi più grandi di noi, cui si possono dare diverse chiavi di lettura.

I “Racconti” di Miriana sono sei lucide fotografie che zoomano sui dettagli troppo spesso trascurati da una vita troppo frenetica per accorgersi della bellezza. Nel disco sono presenti Emanuele Ciampichetti al basso, Michele Santoleri alla batteria, Pietro Pancella al contrabbasso e Christian Mascetta alla chitarra, Giulio Gentile al pianoforte e Atreo Cincaglini al trombone.

“Il Sasso Nella Tasca” è l’opening track che vede un mondo incantato visto con gli occhi di una bambina, capace di stupirsi di fronte ad ogni cosa che la circonda grazie ad un piccolo sasso che tiene nella tasca. Dolcezza della voce e della melodia accompagnano in due minuti l’incanto della bambina e conducono l’ascoltatore alla seconda traccia: “Carolina”. Storia dell’impossibilità di una donna ad aprirsi alla vita dando alla luce quel figlio che desidera tanto, ma che non riesce ad avere a causa della sterilità. Miriana entra in questa dimensione intima e personale dell’essere donna e lo fa con la soavità del canto e della leggerezza musicale, per smorzare la rabbia e il dolore di “Carolina” che prova e riprova a realizzarsi come madre.

“Lo Chiami Dio” è quel dialogo costante con il trascendente che si trasforma in tutto ciò che noi vediamo e sentiamo, compagno silenzioso che “umanamente” si comporta come noi e con cui possiamo prenderci la libertà di giocare, di arrabbiarci, di relegarlo in un angolo come un oggetto che non utilizziamo più. Dagli occhi stupiti di una bambina si passa al dolore di una donna, per giungere al proprio rapporto con Dio. Un crescendo emotivo di riflessioni che continuano ne “Il Professore”, con una vita sotto continuo esame in cui non basta studiare libri e farsi una cultura per sentirsi all’altezza di superarne le difficoltà.

“Le Otto Notti” è la storia di una lucciola che cerca la propria anima gemella facendo ascoltare la sua voce senza mostrare la sua luce come fanno tutte le altre lucciole; un modo per distinguersi e far emergere la propria personalità. “Nostalgia” chiude l’esordio con la stessa dolcezza con cui è iniziato. Una carrellata di immagini che portano con sé la dolcezza di una vita vissuta nelle piccole cose della quotidianità, nella consapevolezza che il nostro presente è fatto dalla somma di tutti gli attimi vissuti e che ci permettono di essere ciò che siamo nel bene e nel male.

Il lavoro di Miriana Faieta rappresenta la purezza dei valori, narrati con grazia, soavità e sensibilità ma anche di discrezione. Ogni traccia è come una fiaba, raccontata per cullare dolcemente l’ascoltatore e portarlo a sognare dentro sé stesso la maggiore consapevolezza del meraviglioso dono della vita. (Angelo Torre)