recensioni dischi
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MONA MUR  "Mona Mur"
   (2021 )

Mona Mur ed il suo nuovo album omonimo, uscito per Play Loud! Productions, ritornano sulla scena con la classica verve new wave, pronta a devastare e ledere tutti i preconcetti sul genere musicale.

Ciò che sorprende di Mona Mur è la semplicità disarmante della composizione musicale, che ovviamente si racchiude in un’apparenza del tutto effimera: la concezione del disco, infatti (s’intuisce per i più esperti), è sicuramente complessa, ardua e piena d’estasi ed ispirazione.

Il mood del disco è certamente trascendentale, risultando quasi fluttuante tra mente e timpani con una vena introspettiva che porta diritto al cuore.

Mona Mur non è sicuramente l’ultima arrivata (il suo primo disco è dell’82), e sa che sorprendere gli ascoltatori è un’arma a doppio taglio, che potrebbe accattivare nuovi fan e disincentivare gli altri nel proseguimento dell’ascolto, ma ciò non importante, l’arte è arte nel vero senso della parola se c’è la giusta dose di menefreghismo e voglia di dire la propria senza pensarci troppo.

Brani come “Ritz” e “My man”, tra i più rappresentativi del disco, mostrano come possano convivere più anime all’interno dell'album stesso senza andare mai in conflitto. La traccia che più colpisce e che viene eletta a best track del disco è “Snake”. Una traccia che fa capire per bene ciò che Mona Mur ha in progetto per noi.

In conclusione il disco è una cascata d’emozione, che riempie e trascina verso un vortice di dimensioni musicali parallele in cui vale la pena immergersi e perdersi. Per gli amanti della new wave, oro musicale colato. Ottimo disco. (Lorenzo D'Antoni)