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THE DEAD MAN IN L.A.  "Allineamento caotico"
   (2021 )

Introdotto dalla cadenza ossessiva degli ottanta secondi di “Regressivo”, “Allineamento caotico” vede il debutto autoprodotto della sigla “The Dead Man in L.A.”, trio romano di recente formazione composto da Francesco Favre Ippoliti (voce e chitarra), Alberto Croce (batteria) e Daniele Carbonelli (basso).

Lavoro compatto e virulento, combattuto tra più anime e foriero di un mood al contempo aggressivo e plumbeo, fin dalla successiva “Retrogrado” l’album si infila in un’atmosfera soffocante ed opprimente, squassata da muraglie di fuzz à la Loop attraverso le quali filtrano testi in italiano – gridati o cantati, sempre e comunque interpretati con vivida intensità -, scelta affatto scontata visti i riferimenti generali di una musica pesante e vigorosa.

Tra echi di Karma To Burn e Red Fang si alternano uno stoner-rock ottundente e granitico, suggestioni math, inflessioni metal, soluzioni più tipicamente indie, aperture melodiche tradotte in accenni di chorus accessibili, bordate noise: emblematici i cinque minuti di “Spettro”, che avanza cupa e minacciosa su un’intelaiatura percussiva di volta in volta squassata da repentine deflagrazioni, così come l’ingorgo congesto e malevolo de “Il giorno di polvere”, prossima all’hardcore cangiante dei Morso e nobilitata da un ritornello capace di bucare la spessa coltre di elettricità disturbata che la avvolge.

“Notte al neon” veleggia dalle parti dei Sonic Youth in sei minuti dritti, tiratissimi e incalzanti, preludio ai nove di “Viver nel deserto”, chiusura caliginosa su un’aria nera come pece, esitante ed incombente, memore di certe dilatazioni psych targate Fields Of The Nephilim come delle più aspre e sature cavalcate dei Kyuss, degno suggello ad un lavoro intenso, feroce, dal cuore di tenebra. (Manuel Maverna)