recensioni dischi
   torna all'elenco


FEEL IN THE VOID  "In etere"
   (2021 )

Metto su “In Etere”, seconda fatica dei FEEL IN THE VOID, band di origini pugliesi trapiantata a Bologna, composta da Michele Nardella, Giuseppe Vinelli, Ottavio Buttacchio e Paolo De Santis, e da subito arriva una botta potente che fa traballare le casse! Che faccio, alzo? E certo che alzo! Volume a palla per questo disco! Adesso sì che si ragiona!

Che fanno i FEEL IN THE VOID? Roba pesante! Stoner insomma, per intenderci, se amate Queens of the Stone Age, Josh Homme e soci allora fanno al caso vostro! Ma quanti dischi abbiamo sentito di rock/stoner? Tanti, forse troppi e quindi?

E quindi nulla, cercate questo “In Etere” perché il disco è fighissimo! Perché? Perché il cortocircuito del loro lavoro è quel suono così poco italiano... con il cantato in italiano!

Ma quanti in Italia hanno fatto più o meno questa roba? Tanti! Ma nessuno in questo modo, perché? Semplicemente perché il loro mix di melodia e suono granitico è una cosa che, così, non avevo ancora sentito.

Ho letto di paragoni a Verdena e Afterhours... non so, a me tornano in mente i Timoria incazzati, quelli di ''Viaggio Senza Vento'' per intenderci, ma ancora più monolitici. La loro bravura è rimanere sul quel filo di rasoio che divide il loro suono dal resto del rock italiano attuale, standardizzato e senza “cazzimma”.

Il disco funziona alla grande proprio per quei riff di chitarra che coprono ogni frequenza e ti sollevano dal pavimento. Sì, è vero, è un po’ un salto temporale nei suoni anni ’90, però ben strutturato, per nulla fuori tempo, anzi più a tempo che mai!

I brani si susseguono in un vortice che non lascia respiro! Il meglio del lotto è “Mezzaluna”, il pezzo che i Litfiba avrebbero pagato per avere in scaletta, mentre “Bluff” è la hit verdeniana.

Cercate “In Etere”, ne avevamo bisogno più che mai in questo periodo di autotune che ci ha rotto il c***o e di fighetteria varia!

Non vedo l’ora di vederli in concerto! ROCK/SUDORE e PASSIONE! (Giovanni Risso)